Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze

Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari

Se per fare il pieno a un'auto a benzina bisogna recarsi a un distributore di benzina, quando si possiede un'auto elettrica le alternative a nostra disposizione sono un po' più varie, in quanto è possibile sia la ricarica da casa che quella tramite colonnine. 

Ma tra wallbox e stazioni di ricarica, che differenze ci sono? I due dispositivi hanno infatti la stessa funzione, ma sono molto diversi tecnicamente e posizionati in luoghi differenti. Andiamo a scoprire cosa siano e come si usano, oltre a ricordarvi la differenza fra presa Tipo 2, CHAdeMO e CCS e come ricaricare l'auto a casa.

Indice

Cos'è una Wallbox

Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze

Avete la possibilità di caricare l'auto elettrica (o ibrida plug-in) a casa. Cosa fate, la collegate alla presa domestica? Le auto elettriche sono infatti dotate di caricatore con presa Shuko ma senza controllo della temperatura potrebbe surriscaldarsi, oltre che molto lento.

Tesla offre il suo modulo di controllo a protezione tra la rete e il veicolo chiamato Charger Tesla UMC, ma le potenze in gioco, e quindi le velocità di ricarica, sono molto basse. Per aumentarle, è necessario installare un dispositivo a muro apposito, la scatola da parete o wallbox, appunto, che trasforma una presa in una "centrale di ricarica". La loro installazione è regolata dalle normative CEI EN 61851-1, con specifici criteri e parametri da rispettare per la sicurezza.

Questo dispositivo potrebbe non richiedere l'adeguamento dell'impianto, ma dipende dal vostro apparato. In generale, è inutile comprare una wallbox da 22 kW per un impianto da 3 kW, ma dal 2017 c'è la possibilità di aumentare la potenza del contatore con scatti da 0,5 kW tra 3 e i 6 kW, da 1 kW tra 6 e 10 kW o da 5 kW sopra i 10 kW.  Dal 1° luglio, i clienti domestici potranno richiedere l'aumento gratuito di potenza fino a 6 kW, nelle ore notturne e nei giorni festivi, con un risparmio che va da 60 a oltre 200 euro l'anno.

Inoltre considerate che le wallbox sono "intelligenti", quindi se avete lo scaldabagno acceso "capiranno" che c'è bisogno di corrente e limiterà la carica del veicolo.

Lo svantaggio di questo sistema è che costa di più e che è permanente, mentre i vantaggi sono che consente una ricarica a potenze più elevate, e quindi più veloce. 

Questa soluzione può essere adottata se si dispone di un garage o di un posto auto in un condominio, privato o in condivisione. In questo caso, l'assemblea condominiale può esprimere un parere non vincolante, che però diventa tale in caso venga compromessa la sicurezza, si modifichi il decoro dell'edificio, venga alterata la destinazione d'uso delle aree comuni o se ne ostacoli l'accesso.

A questo punto però dobbiamo introdurre alcuni concetti. Il primo è quello di monofase e trifase. Nei nostri appartamenti abbiamo in genere una connessione monofase, ovvero in cui la corrente viene portata da un filo solo, mentre il fornitore di elettricità mette a nostra disposizione una connessione trifase, ovvero con tre fili elettrici.

Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze

Le moderne wallbox possono essere a 7,4 kW monofase oppure a 11 kW o a 22 kW, entrambi trifase. Effettuare l'adeguamento a trifase, se non se ne dispone già, potrebbe essere costoso, ma come vedremo in seguito non è necessario (dipende comunque dalle vostre esigenze).

C'è un altro concetto importante, quello di corrente alternata e continua. Nelle nostre case e nella rete elettrica in generale, la corrente è alternata, ovvero cambia direzione continuamente con un andamento di tipo sinusoidale (ovvero non brusco nell'inversione) a una frequenza di 50 Hz. Le batterie invece possono solo ricevere e fornire corrente continua, ovvero che fluisce sempre nella stessa direzione. 

Questo cosa vuol dire? Significa che per fornire elettricità a uno smartphone come a un'auto elettrica dobbiamo prima convertire la corrente alternata in continua con un cosiddetto "raddrizzatore". Per gli smartphone si utilizza il caricatore, mentre le auto a batteria possiedono quello che viene definito un caricatore di bordo.

Quindi quando compriamo un'auto elettrica in genere il produttore ci offre anche la possibilità di acquistare una wallbox, che, se si possiede un garage o comunque uno spazio adeguato dove installarla, consiste in una soluzione comoda per avere l'auto sempre carica al mattino, e in futuro si potrà anche sfruttare la tecnologia Vehicle-2-Grid, che consente di "reinviare" la corrente verso la rete per stabilizzarla o addirittura venderla, per esempio di giorno quando costa di più.

C'è però un problema. Prima di tutto, le wallbox forniscono tutte corrente alternata, quindi il caricatore di bordo del veicolo dovrà convertirla in continua. In secondo luogo, a seconda della potenza la nostra wallbox sarà in grado di fornire un certo quantitativo di corrente a una certa tensione. Ma non è detto che la nostra auto sarà in grado di riceverla in quanto il caricatore di bordo ha dei limiti di potenza e temperatura.

Se un'auto è economica, infatti, sarà dotata di un caricatore da 7,4 kW, il che significa che se anche compreremo una wallbox da 22 kW non saremo comunque in grado di sfruttarlo, perché lui fornirà sì 22 kW di potenza massima, ma l'auto ne accetterà appena 7,4 kW. E considerata la differenza di costo, potrebbe essere un'acquisto poco sensato, a meno che non si abbia in previsione di ricaricare altri veicoli. 

A proposito di costo, andiamo a vedere quanto possono costare le varie wallbox.

Costo wallbox

Quanto costa una wallbox? I prezzi variano molto e ovviamente dipendono dalla potenza, dalla presenza di sensori per misurare la tensione e quindi non sovraccaricare l'impianto e altro. 

I prezzi partono da circa 600 euro, a cui poi bisogna aggiungere il costo d'installazione, che deve essere effettuato da personale qualificato. Mediamente, per una wallbox si può spendere intorno ai 1000-1200 euro, poi ovviamente i costi variano molto in base alla zona, ma la buona notizia è che l'installazione della wallbox è soggetta a incentivi statali al 50%.

Attenzione, però, perché prima di tutto c'è un limite di 3.000 euro di spesa e poi gli incentivi non vengono applicati al momento dell'acquisto come per un'auto elettrica, ma come credito d'imposta, come se fossero un intervento di ristrutturazione edilizia.

E la corrente? Questo dipende dal vostro contratto, ma fate conto di un costo tra 0,25 e 0,30 euro per kWh.

Cos'è una stazione di ricarica

Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze

Se la wallbox è la soluzione ideale per la ricarica da casa, in viaggio o per chi non ha la possibilità di installarne una l'alternativa sono le colonnine di ricarica

Queste sono chiamate così perché ricordano piccoli distributori di carburante, e sono installate a terra in molti spazi pubblici, come centri commerciali, parcheggi o altro, e in questo caso il loro uso è aperto a chiunque abbia bisogno di ricaricare le batterie del veicolo, mentre altre sono riservate a spazi privati, come alberghi o negozi. 

In caso degli spazi privati, le colonnine sono allacciate alla rete elettrica locale, con opportuni adeguamenti e certificazioni, mentre negli spazi pubblici sono installate direttamente dai distributori di zona o dai fornitori di energia che operano nel mercato libero.

Un'altra differenza riguarda la capacità di connessione, perché molte colonnine permettono di caricare solo un veicolo alla volta, mentre quelle più grosse offrono la possibilità di ricarica di più veicoli simultaneamente. 

Anche le colonnine elettriche sono soggette alla normativa 61851-1, che determina il rispetto di una serie di parametri per la loro installazione, oltre che le modalità di ricarica, Modo 1 (lenta, direttamente alla presa, non per le auto), Modo 2 (mediamente lenta, tramite modulo di controllo), Modo 3 (lenta  o rapida, tramite presa di Tipo 2, a wallbox e colonnine) e Modo 4 (rapida o ultrarapida, tramite presa CCS o CHAdeMO). 

La ricarica alle colonnine è quella di Modo 3 e 4, e prevede la possibilità di fornire potenze da 7,4 kW in monofase fino a 43 kW in trifase, se in corrente alternata, oppure da 50 a 350 kW in corrente continua. 

Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze

Questa differenza è importante, perché non solo le colonnine a corrente alternata, monofase o trifase, saranno più lente, e quindi avranno costi al kW dell'elettricità inferiori, ma useranno una presa di Tipo 2 (o Tipo 3C per le auto, ormai in disuso), compatibile con una corrente fino a 32 A e 230 V o 63 A e 400 V.

Le colonnine a corrente continua, invece, sono ben più grandi e useranno una presa CCS o CHAdeMO.

Inoltre, le colonnine a corrente continua avranno integrato per legge il cavo di ricarica, mentre le colonnine in corrente alternata potranno anche necessitare di quello in dotazione con il veicolo.

Per caricare l'auto alle colonnine, basta aprire l'apposito scompartimento sul veicolo e collegare l'auto alla colonnina attraverso l'apposito cavo, e, grazie a una norma europea del 2021, troverete apposite etichette che vi mostreranno i tipi di ricarica in corrente continua e alternata e la compatibilità del veicolo con la colonnina, proprio come avviene per i carburanti. 

I tempi di ricarica (completa) vanno indicativamente dalle 10 ore per una batteria da 75 kWh collegata a una colonnina da 7,4 kW (3 ore per una batteria da 25 kW), alle 7 ore se collegate una batteria da 75 kWh a una colonnina da 11 kW (circa 2 ore per una batteria da 25 kWh), 3 ore e mezza e un'ora per una colonnina da 22 kW a seconda che si abbia una batteria da 75 o 25 kWh e circa due ore e 45 minuti rispettivamente per colonnine da 43 kW.

Per colonnine a corrente continua, i tempi sono molto inferiori, e arrivano anche a 20 minuti per colonnine a 350 kW (se l'auto è in grado di ricevere questa potenza).

Una volta raggiunta la carica desiderata, che è possibile monitorare dal display digitale della stazione elettrica, dal sistema di bordo del veicolo, oppure tramite apposite app per smartphone, basta staccare il cavo e riprendere la guida. Il pagamento, invece, verrà effettuato o a consumo, tramite apposita app o carta di credito, oppure in abbonamento. 

A proposito di pagamento, i costi di ricarica da colonnina saranno più elevati rispetto a quelli da wallbox, e indicativamente sono di 0,45 euro/kW per una colonnina da 22 kW fino anche a 0,99 euro/kW per quelle a ricarica ultra-rapida. Per gli abbonamenti, si parte da 12,99 euro al mese fino anche a 175 euro al mese.

Punti di ricarica gratuiti

La buona notizia è che esistono anche dei punti di ricarica gratuiti, ovvero dove potrete ricaricare la vostra auto elettrica senza pagare.

Queste soluzioni sono adottate da centri commerciali, negozi o supermercati per offrire ai clienti la possibilità di ricaricare la vettura mentre fanno acquisti all'interno della struttura, ovviamente con un limite orario. 

Ma anche alcuni alberghi offrono ai loro clienti questa soluzione e persino diverse aziende per i propri dipendenti. Ma come trovarle?

Attualmente i punti di ricarica gratuita si trovano nei punti vendita Leroy Merlin, nei supermercati Lidl, Tigros, Iper la Grande, Aldi, Esselunga, nei negozi Decathlon e nelle sedi Enel.

Wallbox e stazioni di ricarica: le differenze

A questo punto, dovremmo aver capito le differenze tra wallbox e colonnina di ricarica. Le wallbox sono soluzioni private per la ricarica residenziale, mentre le colonnine sono in luoghi pubblici o privati ma aperti a una certa utenza, come clienti della struttura o dipendenti. 

Inoltre, mentre le wallbox sono solo a corrente alternata, le colonnine possono essere sia a corrente alternata che continua, e questo ha un effetto anche sulle potenze. 

Le wallbox possono arrivare a 22 kW, mentre le colonnine a corrente alternata fino a 43 kW, mentre quelle a corrente continua partono da 50 kW fino a 350 kW e oltre.

Cambiano anche le prese. Per le wallbox e le colonnine a corrente alternata, utilizzerete le prese di Tipo 2, lo standard in Unione Europea, mentre per le colonnine a corrente continua userete le prese CCS o le meno diffuse CHAdeMO. 

E i prezzi? Come abbiamo detto, più la carica è veloce, più si spende, un po' come i carburanti con maggior numero di ottani. Per le wallbox dipende dal vostro contratto, ma aspettatevi prezzi nell'ordine dei 0,25-0,30 euro/kW, oltre ovviamente a un migliaio di euro almeno per l'installazione dell'impianto. 

Per le colonnine, non avete la necessità di pagare per un impianto, ma i prezzi partiranno da 0,40-0,45 euro/kW fino a ben 0,99 euro/kW. Questi prezzi sono indicativi e possono fluttuare, mentre probabilmente le soluzioni più vantaggiose sono quelle che prevedono il pagamento di un mensile. 

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