La storia della Polestar e di come un team attivo nel motorsport si è trasformato prima nel reparto sportivo di Volvo e poi in un Costruttore premium di auto ecologiche
La storia della Polestar, fino a oggi, è stata simile a quella della AMG: un team attivo nel motorsport diventato il reparto sportivo ufficiale di una Casa automobilistica (in questo caso la Volvo).
Dal 2020, però, la Polestar affronterà un nuovo capitolo della sua breve vita e sarà un costruttore specializzato nella produzione di vetture “premium” ecologiche. Scopriamo insieme l’evoluzione di questa azienda svedese.
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Polestar: la storia
Le radici della Polestar risalgono al 1996, anno in cui il pilota Jan Nilsson crea il team Flash Engineering per correre con le Volvo 850 nel campionato turismo svedese STCC. Il driver scandinavo si aggiudica il titolo e bissa il trionfo nel 1997.
Tra il 1998 e il 2002 la scuderia corre con le S40 (anche in qualche gara del campionato francese e di quello europeo) mentre nel 2003 passa alle S60.
Cambio di proprietà (e di nome)
Nel 2004 la Flash Engineering viene venduta all’imprenditore Christian Dahl, l’anno seguente la squadra cambia nome (Polestar) e nel 2006 inizia a pensare in grande: spostamento della sede da Karlstad a Göteborg e sviluppo diretto delle vetture da corsa.
L’anima ecologica della Polestar inizia a vedersi nel 2007 quando viene creato un motore destinato alle gare alimentato a bioetanolo mentre risale all’anno successivo il primo progetto rilevante: lo sviluppo della Volvo C30 da turismo.
Ritorno alla vittoria
Il 2009 è una grande annata per la Polestar: il norvegese Tommy Rustad riporta il campionato turismo svedese alla Volvo dopo 12 anni e la Casa scandinava nomina Polestar partner Performance ufficiale (in poche parole Polestar diventa l’unico “elaboratore” approvato dalla Casa madre).
Nel 2010 lo svedese Robert Dahlgren conquista con la C30 la prima edizione del campionato scandinavo turismo e nello stesso anno vede la luce la C30 Polestar Concept: un prototipo che è in pratica una versione stradale della C30 da gara. Risale invece al 2011 il debutto in pianta stabile di Polestar nel Mondiale Turismo WTCC (dalla quinta gara le C30 passano dai motori 2.0 ai nuovi propulsori 1.6 turbo benzina DRIVe).
Polestar schiera la nuova Volvo S60 nel campionato Racing Elite League (una specie di “best of” della serie turismo svedese) e consente a Fredrik Ekblom di aggiudicarsi il titolo.
I primi modelli di serie
La Volvo S60 Polestar del 2013 (anno in cui lo svedese Thed Björk porta a casa il campionato STCC) è la prima auto di serie progettata dall’azienda scandinava. Inizialmente commercializzata in soli 100 esemplari (tutti destinati al mercato australiano), viene venduta in otto Paesi a partire dal 2014 in concomitanza con il lancio della station wagon V60 Polestar.
Risale sempre al 2014 la vittoria nel campionato STCC di Björk e l’impegno nella serie turismo australiana con due S60.
In mano a Volvo
Nel 2015 Volvo acquista la divisione di Polestar che si occupa dello sviluppo delle vetture stradali e la trasforma in quello che è oggi AMG per Mercedes. Il reparto corse (sempre in mano a Dahl) viene ribattezzato Cyan Racing e vince ancora una volta l’STCC con Björk.
L’anno seguente il team Polestar Cyan Racing torna nel WTCC mentre lo svedese Richard Göransson si aggiudica il titolo scandinavo. Björk vince l’ultima edizione di sempre del Mondiale turismo nel 2017.
Presente e futuro
Oggi il listino Volvo comprende tre modelli – S60, V60 e XC60 – Polestar Engineered caratterizzati da prestazioni migliori, da una risposta più pronta dell’acceleratore, da un cambio più sportivo e – sulle versioni AWD a trazione integrale – da più coppia distribuita alle ruote posteriori.
Presto, però, Polestar diventerà una casa costruttrice a tutti gli effetti e sbarcherà in listino con due modelli “premium” ecologici.
La Polestar 1 è una coupé ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente) dotata di un motore 2.0 a doppia sovralimentazione (turbo + compressore volumetrico) abbinato a due unità elettriche in grado di generare una potenza totale di 600 CV e una coppia di 1.000 Nm. Il tutto con un’autonomia incredibile a emissioni zero: 150 km.
La Polestar 2 è invece una berlina elettrica a cinque porte a trazione integrale dotata di due motori e creata per sfidare la Tesla Model 3. La potenza? 408 CV.