Dall’MB100 al Vito, la storia dei furgoni compatti Mercedes

Smartworld
di Marco Coletto

Quando la Stella è sinonimo di praticità

La Mercedes non realizza solo vetture lussuose ma anche veicoli commerciali di qualità. In attesa del piccolo Citan derivato dal Renault Kangoo il più compatto in listino è il Vito.

La seconda generazione del furgone della Stella, denominata W639, nasce nel 2003 e si distingue dalla serie precedente per un design completamente rinnovato e per un pianale, condiviso con la monovolume Viano, a trazione posteriore o integrale.

Due misure di passo, quattro varianti (sei posti, passo lungo a nove posti, passo lungo con sbalzo posteriore pronunciato e Mixto con sei posti e una zona posteriore destinata al carico delle merci) e una gamma motori al lancio che comprende un 3.2 a benzina da 190 e 218 CV e un 2.1 turbodiesel da 88, 109 e 150 CV.

Nel 2004 il 3.2 da 218 CV viene rimpiazzato da un 3.7 da 231 CV mentre nel 2006 – anno in cui debutta un 3.0 turbodiesel da 204 CV – il 2.1 turbodiesel beneficia di diversi aumenti di potenza (da 88 a 95 CV e da 109 a 115 CV).

Nel 2008 arriva un 3.5 da 258 CV che rimpiazza il precedente 3.7 e abbandona le scene il 3.2 da 190 CV. In occasione del restyling del 2010, che coinvolge il frontale e i paraurti,  spariscono due unità a gasolio (2.1 da 95 CV e 3.0) mentre la variante diesel da 115 CV sale fino a quota 136 CV.

Nel 2011 è la volta della variante elettrica E-Cell, con una potenza massima di 95 CV e una velocità limitata a 80 km/h. Scopriamo insieme la storia dei furgoni compatti di Stoccarda.

MB100 (1981)

Prodotto in Spagna e disponibile in tre varianti (commerciale, trasporto passeggeri e pick-up), monta un motore 2.4 diesel da 75 CV. Nel 1987 entra in commercio anche in Germania mentre il restyling del 1992 porta numerose modifiche alla parte anteriore.

Nel 1999 l’MB140 (derivato dall’MB100) viene prodotto e venduto su licenza nel mercato Asia/Pacifico dalla Ssangyong con il nome Istana.

Vito W638 (1996)

Realizzato sulla stessa base del Volkswagen Transporter (pianale utilizzato anche per la monovolume classe V) viene battezzato con questo nome in onore dello stabilimento spagnolo di Vitoria dove viene assemblato.

Disponibile in tre varianti (solo posti anteriori, due file di sedili e tre file di sedili), si differenzia dalla versione MPV per le finiture meno curate e per la mascherina più essenziale. La gamma motori comprende due unità a benzina (2.0 da 102 CV e 2.3 da 143 CV) e un 2.3 diesel da 79 e 98 CV.

Il restyling del 1999 porta un 2.2 diesel common rail da 82, 102 e 122 CV che rimpiazza i precedenti propulsori da 2,3 litri.