Nel momento in cui si perde un parente, può succedere che lo stesso lasci la propria auto (e/o altri veicoli) agli eredi. La prima cosa da fare è controllarne il funzionamento e, se la vettura è in buone condizioni, può essere riutilizzata oppure venduta ad un privato o ad una concessionaria. Nel caso in cui invece la macchina sia in pessime condizioni, allora è necessario provvedere alla demolizione e capire quindi quali sono le regole e la burocrazia da seguire per rottamare l’auto di un defunto.
Rottamazione auto: di cosa si tratta
La rottamazione di un’auto, in generale, è un provvedimento estremo che serve per eliminare tutte le auto che non possono più essere usate su strada. La loro circolazione infatti potrebbe causare incidenti; i requisiti che deve avere un veicolo per essere sicuro e circolare senza problemi sono:
- efficienza, funzionalità perfetta e garantita;
- consumi contenuti;
- emissioni contenute, per contenere l’inquinamento.
Nel caso in cui un’auto non rispetti questi requisiti, è necessario demolirla, ovvero avviare il procedimento che porta alla distruzione definitiva del mezzo e alla rimozione dal PRA. Della demolizione si occupano le concessionarie e i centri autorizzati. Tutto questo ovviamente vale anche se l’auto da rottamare era di un parente defunto.
Rottamazione dell’auto di un defunto: cosa fare
Se hai ereditato la vettura di un parente che è scomparso e vuoi procedere alla rottamazione, devi recarti in un centro specializzato che ritira questi mezzi ritenuti rifiuti speciali pericolosi. Deve essere presentata una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, per non trovarsi obbligati a sostenere spese complessive troppo elevate. Attivare la procedura di rottamazione auto necessita dei seguenti documenti:
- certificato di proprietà;
- libretto di circolazione;
- le due targhe dell’auto;
- certificato di morte dell’intestatario del mezzo da rottamare;
- dichiarazione sostitutiva compilata e firmata dall’erede;
- documenti di identità dell’erede.
Rottamazione auto di un defunto: i costi e il certificato
Una volta che il mezzo che hai ereditato dal parente defunto è stato rottamato, il centro di raccolta rilascia un apposito certificato di rottamazione. Il documento viene redatto per dimostrare l’avvenuta demolizione dell’auto e indica tutti i dati principali relativi al veicolo e anche al proprietario deceduto, oltre che ai suoi eredi che hanno deciso di procedere alla rottamazione auto.
Si tratta di un certificato che stabilisce che il proprietario e i suoi eredi sono sollevati dalle responsabilità che coinvolgono l’automobile, di natura penale, amministrativa e civile.
Come abbiamo anticipato, ovviamente la vettura deve essere rimossa dal Pubblico Registro Automobilistico in trenta giorni al massimo dal momento in cui avviene la richiesta di rottamazione. Prima di avviare ogni procedura di demolizione, il nostro consiglio è quello di accertarsi che il concessionario o il centro di raccolta scelto siano in possesso di ogni requisito che permette di portare a termine delle funzionalità del genere.
E infine, quali sono le spese da sostenere per l’erede che decide di rottamare l’auto di un defunto? Chi possiede il certificato di proprietà deve pagare un’imposta di 32 euro, applicata direttamente sul bollo auto. Senza questo documento, presentando solo il modello NP3C, le spese invece possono arrivare fino a 61,50 euro: 48 euro per la nota di presentazione e 13,50 euro per eventuali emolumenti che l’ACI stabilisce. Potrebbero anche esserci dei costi relativi al trasporto del mezzo da rottamare.