I parcheggiatori abusivi sono una delle piaghe del nostro Paese, purtroppo si trovano in molte nostre città. È importante sapere come difendersi da questi truffatori, dai soprusi stradali e da eventuali situazioni spiacevoli e ricatti. La legge in Italia si esprime in merito come segue.
Come operano i parcheggiatori abusivi e come riconoscerli
Il lavoro del parcheggiatore abusivo è uno tra i più diffusi tra le attività irregolari in Italia, purtroppo. Come potete accorgervi di avere a che fare con uno di loro? Può capitarvi di parcheggiare regolarmente su un posteggio con le strisce bianche, e quindi gratuito per legge o a disco orario (ma non a pagamento, come quelli contrassegnati dalle strisce blu) e di essere seguiti da una persona che vi chiede il versamento di una somma di denaro; secondo l’uomo il pagamento serve per assicurarsi che lui stesso possa sorvegliare la vostra auto e quindi proteggerla da eventuali malintenzionati, da tentativi di furto o altri danni.
Questo in genere è il modus operandi dei parcheggiatori abusivi, è molto facile riconoscerli. Agiscono soprattutto in alcune zone delle grandi città italiane, quelle meno esposte alla sorveglianza degli agenti di Polizia. Ovviamente, essendo abusivi, “prestano il loro servizio” senza avere alcun permesso e nessuna autorizzazione per farlo. Si tratta a tutti gli effetti di un lavoro ‘in nero’. I parcheggiatori abusivi pretendono quindi di estorcere del denaro agli automobilisti che, anche se si rendono conto la maggior parte delle volte della ‘truffa’ (in realtà alcuni consegnano addirittura dei ticket e si dichiarano in regola) versano comunque la somma richiesta, un po’ per compassione, un po’ perché hanno paura di ritrovarsi poi dei danni alla propria vettura parcheggiata.
Come comportarsi nel caso in cui si abbia a che fare con dei parcheggiatori abusivi
La prima cosa da sapere è che l’attività di posteggiatore abusivo, secondo quanto dichiarato dalla Corte di Cassazione (che ha emanato differenti sentenze in materia) crea un illecito amministrativo semplice, e questo significa che non vi è alcuna ipotesi di reato, che scatta solo ed esclusivamente se il parcheggiatore abusivo rivolge una minaccia, anche sottile e velata, verso l’automobilista. Altrimenti è prevista solo una multa pecuniaria per svolgimento dell’attività illecita.
Secondo quanto previsto dal Codice della Strada, in questi casi si rischia una multa che va da un minimo di 700 a un massimo di 3.101 euro; all’abusivo vengono anche confiscate (ovviamente) le somme ricavate dall’attività. La multa raddoppia in caso di minore o di reiterazione.
Detto ciò, un cittadino può eventualmente segnalare l’attività illecita di un parcheggiatore abusivo alle autorità competenti? Assolutamente sì, è possibile e anzi consigliabile farlo. Saranno poi le Forze dell’Ordine a decider quale deve essere l’importo della sanzione e a sequestrare quanto ottenuto dal lavoro illecito.
In quali casi il parcheggiatore abusivo commette reato?
Il caso di reato scatta, come abbiamo anticipato, solo ed esclusivamente se il parcheggiatore avanza delle minacce. L’automobilista che subisce tale gesto può fare denuncia ai Carabinieri, che mandano segnalazione alla Procura della Repubblica. È quest’ultima a decidere se avviare un procedimento penale per minaccia o estorsione, che prevede da 5 a 10 anni di reclusione, con multa da 1.000 a 4.000 euro. Quindi, se una persona fa ‘semplicemente’ l’elemosina al parcheggio, non è passibile di denuncia o querela, a meno che minaccia di danneggiare il mezzo di chi non paga o altro.