Retro racing games – Nigel Mansell’s World Championship Racing

Smartworld
di Francesco Neri

Nel 1992 Nigel Mansell poteva addirittura vantare un videogioco a suo nome

Trent’anni fa c’erano molti più titoli di giochi di corse; non come oggi, che a causa dei costi di produzione alti e dell’enorme quantità di lavoro che un titolo, i giochi di corsa si contano sulla punta delle dita. Ma questo non significa che negli anni ’90 quei videogiochi non fossero di qualità: Nigel Mansell’s World Championship Racing non se lo ricorda quasi nessuno, ma era un buon gioco.

Pensato esclusivamente per il single player, Nigel Mansell’s World Championship Racing seguiva fedelmente il campionato del mondo del 1992, anno in cui il pilota vinse il titolo. C’era pure l’opportunità di creare un proprio personaggio cambiandone il nome e la personalità, ma l’aspetto rimaneva sempre quello di Mansell (baffi e cappellino).

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Tutti i dodici sfidanti del campionato erano i reali piloti dell’epoca sulle loro auto con nomi ufficiali (Jean Alesi, Micheal Schumacher, Mika Häkkinen, Andrea de Cesaris, Pierluigi Martini, Aguri Suzuki, Érik Comas, Ukyo Katayama, Stefano Modena, Karl Wendlinger e Eric van de Poele.
Anche i circuiti erano riprodotti fedelmente, e la lista vantava South Africa Kyalami, Mexico Hermanos Rodríguez, Brazil Interlagos, Spain Catalunya, San Marino Imola, Monaco, Canada Circuit Gilles Villeneuve, France Magny-Cours, United Kingdom Silverstone, Germany, Hockenheimring, Hungary Hungaroring, Belgium Spa-Francorchamps, Italy Monza, Portugal Estoril, Japan Suzuka e Australia Adelaide.

Tra le modalità, oltre alla stagione del mondiale (carriera), figuravano anche free practice e single run. Il modello di guida era abbastanza realistico e c’era anche la possibilità di cambiare le gomme durante i pit stop e modificare alcuni aspetti dell’auto, come spolier e rapporti del cambio.

La rivista “Computer Gaming World” nel 1994 gli diede un punteggio di 1,5 su 5, definendolo “un tentativo mediocre di simulazione” sostenendo che sarebbe dovuto uscire almeno cinque anni prima.