Mazda Mazda6 Wagon 2.2 CD 163 CV: il test

Smartworld
di Marco Coletto

Tanta sostanza, poca apparenza: la Mazda Mazda6 Wagon è una delle auto più razionali in commercio. La familiare giapponese è stata testata a fondo dai giornalisti di Panoramauto nella versione 2.2 turbodiesel CD da 163 CV: la prova completa sul numero di marzo.

Prezzo interessante (poco più di 31.000 euro), dotazione completa e un mare di contenuti: queste le caratteristiche principali della station nipponica, che aggiunge al tutto un design originale. Il motore inizia a spingere già a 1.200 giri e continua fino a quota 3.500 senza mai fermarsi: la mancanza di brio si avverte solo agli alti regimi (intorno a 4.000 giri). I fan del cambio automatico resteranno delusi visto che questa tipologia di trasmissione non è disponibile nemmeno a pagamento su tutti i propulsori a gasolio ma la leva manuale convince.

L’assetto combina perfettamente il comfort con il piacere di guida: nonostante l’assenza delle sospensioni regolabili gli ammortizzatori rispondono sempre egregiamente alle sconnessioni e nelle curve prese a velocità sostenuta la tenuta di strada è ottima accompagnata da un rollio limitato.

Uno dei punti di forza della Mazda6 Wagon è indubbiamente lo spazio a disposizione per passeggeri e bagagli. Al contrario, la plancia non brilla per ergonomia: i comandi sono tanti e non facilmente comprensibili. La qualità dei materiali non è il massimo mentre gli assemblaggi rasentano la perfezione.

Difficile personalizzarla, anche perché il listino degli optional comprende solo la vernice metallizzata (550 euro), il navigatore (2.000 euro) e l’estensione di garanzia da 3 anni o 100.000 km a 5 anni o 200.000 km (610 euro). I consumi rilevati sono bassi (15,8 km/l), a differenza della svalutazione dell’usato.