Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D: la prova della 150 CV

Mazda CX-5
Smartworld
di Marco Coletto

Abbiamo provato la Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV. La variante diesel a trazione anteriore della seconda generazione della SUV media giapponese mescola sapientemente piacere di guida e comfort ma il prezzo e i consumi sono un po' alti

Appeal Perfetta per chi ama l'understatement e la sostanza.
Contenuti tecnologici ADAS a profusione ma anche un motore diesel sotto il cofano poco amato dalla politica.
Piacere di guida Un sapiente mix di divertimento e comfort. Peccato solo per la risposta ai bassi regimi non eccezionale.
Stile Ancora sexy nonostante sia sul mercato da cinque anni. La nuova vernice Zircon Sand, però, le toglie molta personalità.

La CX-5 è una Mazda “anomala”: la seconda generazione della SUV media giapponese – nata nel 2017 e sottoposta a un restyling nel 2021 – è l’unica auto del marchio di Hiroshima ad essere ancora disponibile con un motore diesel sotto il cofano.

Nella nostra prova su strada abbiamo testato la Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV nell’allestimento Newground con l’aggiunta del cambio automaticoconvertitore di coppia – a 6 rapporti (optional a 2.000 euro): scopriamo insieme i pregi e i difetti della Sport Utility nipponica a trazione anteriore.

Cosa è cambiato con il restyling

Il lifting dello scorso anno ha portato alla seconda serie della Mazda CX-5 un frontale più possente (calandra e design delle ali maggiormente tridimensionali) impreziosito da gruppi ottici ridisegnati e una nuova tinta Zircon Sand presente sull’esemplare del nostro test. Per quanto riguarda gli interni segnaliamo invece la base di ricarica wireless per lo smartphone, l’eliminazione della differenza di altezza tra il ripiano in due pezzi del vano bagagli e la soglia del portellone (che facilita il carico e lo scarico degli oggetti pesanti) e il selettore di modalità di guida Mi-Drive (solo per le versioni automatiche a benzina).

Ultimi, ma non meno importanti, i miglioramenti apportati alla scocca, alle sospensioni e ai sedili per migliorare il comfort e ridurre l’affaticamento, gli sviluppi alla trasmissione automatica e alla risposta dell’acceleratore e l’introduzione del sistema CTS (supporto alla marcia in colonna) che assiste il conducente con acceleratore, freno e sterzata quando è coinvolto negli ingorghi.

Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV: poco personalizzabile

La Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D 150 CV Newground protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo un po’ alto (40.100 euro per la variante manuale, 42.100 per quella con cambio automatico) abbinato a una dotazione di serie poco personalizzabile (l’unico optional è la vernice).

Esterni

  • Retrovisori esterni Nero Lucido regolabili, riscald. e ripieg. elettricamente e automaticamente
  • Cerchi in lega da 19″ con inserti Black
  • Fari anteriori e posteriori a LED adattivi + Signature Mazda
  • Vetri posteriori scuri
  • Griglia anteriore con finiture Green
  • Finiture inferiori paraurti e sottoporta Satin Silver

Interni

  • Interni in pelle/tessuto scamosciato con finiture e cuciture Yellow/Green
  • Sedile guidatore riscaldabile e regolabile elettricamente
  • Illuminazione abitacolo con luci a LED
  • Sedile posteriore reclinabile e abbattibile 40/20/40
  • Volante multifunzione e pomello cambio rivestiti in pelle
  • Specchietti di cortesia illuminati

Comfort

  • Doppi cristalli laterali anteriori “Silence”
  • Luci diurne con funzione Leaving/Coming home
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Chiusura centralizzata con telecomando e chiusura automatica in movimento (ADL)
  • Mazda Push Button per avviamento/spegnimento motore
  • Radio digitale DAB con comandi al volante, presa Aux-in e 4xUSB (2 ant. e 2 post.), 6 altoparlanti
  • MZD Connect con display centrale a grafica TFT a colori da 10,25″, Bluetooth
  • In car Wifi – Connected Service
  • Navigatore satellitare integrato in plancia
  • Interfacce Apple CarPlay – Android Auto
  • HMI Commander
  • Ricarica wireless per smartphone
  • Climatizzatore automatico bi-zona con bocchette aria posteriori e sensore umidità
  • Cruise Control con limitatore di velocità
  • Sensori luce/pioggia
  • Retrovisore interno fotocromatico
  • Sensori parcheggio anteriori e posteriori
  • Smart Key
  • Strumentazione con grafica centrale TFT da 7″
  • Head Up Display – proiezione informazioni sul parabrezza
  • Videocamera posteriore di ausilio al parcheggio
  • Monitor 360°
  • Sistema antifurto con sensore anti intrusione

Tecnologia & sicurezza

  • SKYACTIV Technology
  • ABS, EBD, EBA, DSC, TCS, ESS
  • G-Vectoring Control Plus (GVC-Plus)
  • Freno di stazionamento elettrico con autoinserimento (Auto hold)
  • Airbag frontali e laterali (guidatore e passeggero)
  • Airbag a tendina anteriori e posteriori
  • Sistema di assistenza alla partenza in salita (HHL)
  • Sensori pressione pneumatici (TPMS)
  • Attacchi Isofix per i sedili posteriori (2)
  • Sistema intelligente frenata in città (SCBS) con rilevamento pedoni diurna e notturna (Night Vision)
  • Sistema di monitoraggio angoli ciechi (BSM) con sistema di rilevaz. pericolo uscita parcheggio (RCTA)
  • Sistema di mantenimento della carreggiata (Lane-keep Assist System)
  • Sistema di controllo automatico fari abbaglianti (HBC)
  • Sistema intelligente frenata in città anche posteriore (Rear SCBS)
  • Sistema riconoscimento segnali stradali (TSR)
  • Sistema rilevazione stanchezza guidatore (DAA)
  • Kit Riparazione Pneumatici
  • 3 anni di garanzia (o 100.000 km)

A chi si rivolge

L’allestimento Newground della Mazda CX-5 2.2L Skyactiv-D protagonista della nostra prova su strada è rivolto a chi ama andare all’avventura: interni resistenti allo sporco, ripiano del vano bagagli reversibile e idrorepellente, tocchi di color argento per la parte inferiore dei paraurti e delle finiture delle porte, specchietti retrovisori neri, accenti verde lime sulla calandra e cerchi in lega da 19″ con intagli neri. Senza dimenticare i rivestimenti scamosciati a trama esagonale con cuciture e bocchette del climatizzatore verde lime.

Alla guida: primo impatto

Nonostante l’età avanzata la Mazda CX-5 è ancora una delle SUV medie più sexy in circolazione: la nuova tinta esterna Zircon Sand e gli inserti interni color lime aiutano a svecchiarla ma al tempo stesso la rendono meno “premium”. L’abitacolo presenta – come la versione pre-lifting – finiture molto curate e presenta alti e bassi alla voce “praticità”: se è vero che chi si accomoda dietro ha molti centimetri a disposizione delle spalle e della testa è altrettanto vero che molte concorrenti sono più generose nella zona delle gambe. Il bagagliaio (550 litri che diventano 1.620 quando si abbattono i sedili posteriori) soddisfa le esigenze di una famiglia ma il vano ha una forma irregolare.

Una volta seduti a bordo si rimane colpiti positivamente dalla posizione di guida altissima e dalla buona visibilità (in manovra comunque si può contare sui sensori di parcheggio anteriori e posteriori, sulla retrocamera e sul monitor 360°) ma bisogna fare i conti anche con dei comandi scomodi (quelli del climatizzatore, posizionati troppo in basso) e – soprattutto – con l’assenza del touchscreen. Le funzioni presenti sul display centrale vanno gestite attraverso una scomoda rotella/joystick.

Si accende il motore e si nota una certa flemma ai bassi regimi, compensata da un eccellente allungo. Nei primi chilometri è impossibile non apprezzare l’ottima insonorizzazione dell’abitacolo e le sospensioni dalla taratura tendente al soffice perfette per chi cerca il comfort.

Alla guida: valutazione finale

In un mondo in cui le SUV medie o sono comode o sono divertenti da guidare la Mazda CX-5 ha saputo trovare un compromesso tra queste due anime riuscendo a garantire un ottimo livello di comfort e una grande agilità nelle curve nonostante il baricentro alto. Un pianale riuscito che meriterebbe uno sterzo più diretto e un impianto frenante con più mordente.

Il motore più pimpante (“0-100” in 9,9 secondi per la variante con cambio manuale, 10,7 per l’automatica protagonista della nostra prova su strada) che elastico ha bisogno di essere “tirato” più del necessario e questo incide negativamente sui consumi di gasolio: guidando in modo normale è molto difficile stare sopra quota 15 km/l.

Cosa dice di te

Cerchi una SUV diesel e non sei soggetto a blocchi del traffico, preferisci la sostanza all’apparenza e vuoi un mezzo spazioso ma non troppo ingombrante (4,58 metri di lunghezza non sono molti in questo segmento) che sia al tempo stesso comodo e piacevole da guidare. Non ti spaventa la cilindrata elevata del motore 2.2 a gasolio.

Scheda tecnica

Motoreturbodiesel, 4 cilindri in linea, 2.191 cc
Potenza110 kW (150 CV) a 4.500 giri
Coppia380 Nm a 1.800 giri
Emissioni CO2160 g/km
Velocità max200 km/h
Acc. 0-100 km/h10,7 s
Lunghezza/larghezza/altezza4,58/1,85/1,69 m
Capacità bagagliaio550/1.620 litri
Peso a vuoto senza conducente1.628 kg
Prezzo 42.100 euro

Le concorrenti

Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 160CV Super Business La versione base della SUV media del Biscione può vantare la trazione posteriore e un comportamento stradale da 10 e lode. Costa però molto di più della CX-5.
DS 7 Crossback BlueHDi Business Il massimo del lusso unito a consumi bassissimi. I cavalli sono solo 131.
Seat Tarraco 2.0 TDI Business La rivale più agguerrita della CX-5 è ingombrante ma spaziosa (7 posti optional) e monta un motore elastico che si accontenta di poco gasolio. Il cambio automatico è optional e costa 2.350 euro.
Skoda Kodiaq 2.0 TDI Ambition La "cugina" della Tarraco (motore, cambio e pianale identici) offre il cambio automatico di serie e un abitacolo più elegante.