Lotus 25, i 50 anni di un mito della F1

Lotus 25
Smartworld
di Marco Coletto

Quattro Mondiali (due Piloti e due Costruttori) per la prima monoposto monoscocca di sempre

La Lotus 25 compie 50 anni. La monoposto britannica merita un posto d’onore nella storia della F1: è stata la prima con un telaio monoscocca e in tre anni ha ottenuto ben quattro Mondiali (due Piloti e due Costruttori).

Colin Chapman la progetta nel 1962 con l’obiettivo di creare una vettura più rigida e solida delle rivali. Bassa e stretta, monta un motore 1.5 V8 Climax abbinato ad un cambio ZF a cinque marce.

Jim Clark la porta al debutto nel 1962: conquista la prima pole position della sua carriera nella seconda prova stagionale (Monaco) e il primo successo assoluto due settimane più tardi in Belgio. Seguono altre due vittorie (Gran Bretagna e USA), non sufficienti però a garantire al pilota britannico il titolo iridato.

La situazione cambia nel 1963: un’annata letteralmente dominata da Clark. In dieci GP riesce ad ottenere sette pole position e sette vittorie e porta alla Casa di Hethel i primi due Mondiali.

Nel 1964 la Lotus 25 viene utilizzata anche dal team privato Reg Parnell Racing, che preferisce montare un motore BRM. Le quattro pole e le tre vittorie conquistate da Clark non sono sufficienti per il titolo (vinto da John Surtees e dalla Ferrari) ma la vettura si rivela talmente veloce a due anni dal lancio che persino un driver meno talentuoso come Peter Arundell (seconda guida di Clark) riesce ad ottenere gli unici due podi della sua carriera.

Il 1965 è un anno molto importante per la scuderia inglese, che torna a vincere il Mondiale Piloti e quello Costruttori. La 25, ormai obsoleta, viene utilizzata solo da driver di seconda fascia ma nell’unico GP (in Francia) in cui torna nelle mani di Clark ottiene una pole position e una vittoria.

La carriera della Lotus 25 – monoposto che può vantare 49 GP disputati, 14 vittorie, 14 pole position e 14 migliori giri – prosegue nel 1966 e nel 1967 con la Reg Parnell Racing e con pneumatici Firestone (anziché Dunlop), senza tuttavia ottenere risultati rilevanti.