Land Rover Discovery, la storia della 4×4 britannica

Smartworld
di Marco Coletto

Va ovunque ed è spaziosissima.

Da oltre vent’anni la Land Rover Discovery è il mezzo preferito da chi affronta il fuoristrada più duro ma non vuole rinunciare allo spazio. L’attuale generazione, la quarta (presentata nel 2009), è un’evoluzione della terza ed è caratterizzata dal nuovo frontale con luci diurne a LED, da interni inediti, dall’addio al cambio manuale e da sviluppi tecnici che hanno coinvolto i propulsori e la sicurezza. La gamma motori comprende un 3.0 turbodiesel da 211 e 256 CV.

Scopriamo insieme le evoluzioni di una delle SUV più efficaci nell’off-road.

SERIES 1 (1989)

Il pianale ha molti elementi in comune con la Range Rover ma il prezzo è più basso per contrastare la concorrenza giapponese. La gamma motori comprende unità da 2 a 4 litri tra cui propulsori a quattro cilindri che non si vedranno più in futuro sotto il cofano della 4×4 inglese.

Inizialmente disponibile solo a tre porte, viene affiancata l’anno seguente da una variante a cinque porte. Per risparmiare sui costi di produzione molti componenti sono presi in prestito da vecchi modelli Austin Rover come la strumentazione, le maniglie delle porte (Morris Marina) e i fari (quelli posteriori sono gli stessi della Maestro Van).

Nel 1992 arrivano interni con tinte più sobrie (al blu si aggiunge un più tradizionale marrone) e spariscono dalla carrozzeria i vistosi adesivi che prima erano presenti sulla fiancata.

Il restyling del 1994 porta fari anteriori più grandi e gruppi ottici supplementari nella zona posteriore. Il 2.5 turbodiesel e il 3.5 V8 vengono rimpiazzati da un nuovo “due litri e mezzo” e da un 3.9 V8.

SERIES 2 (1999)

Sembra il restyling della generazione precedente ma in realtà è un modello completamente nuovo. Tutto (tranne il portellone posteriore) è stato rivisto. La coda è più grande per aumentare lo spazio destinato ai bagagli e la gamma motori comprende unità da 2,5 a 4,6 litri.

Grazie al restyling del 2002 la vettura è più elegante: merito soprattutto della nuova mascherina anteriore con gruppi ottici ispirati a quelli della sorella maggiore Range.

TERZA GENERAZIONE (2004)

Stile squadrato, motori da 2,7 a 4,4 litri, un pianale inedito denominato IBF (Integrated Body Frame, usato anche dalla Range Rover Sport) e tanta tecnologia. L’innovativo sistema Terrain Response, ad esempio, consente di adattare il comportamento delle sospensioni, del differenziale e del cambio alla superficie affrontata con un semplice comando.

Il restyling del 2008 porta qualche modifica tecnica e i paraurti interamente in tinta.