Il piano industriale Fiat: cosa ci aspetta fino al 2014

Marchionne e Elkann
Smartworld
di Marco Coletto

Una conferenza-fiume, dalle 12 alle 18 senza nessuna pausa, per presentare a giornalisti, analisti e azionisti Fiat il piano industriale fino al 2014. L’amministratore delegato Sergio Marchionne, accompagnato dal neo presidente John Elkann, ha fatto gli onori di casa illustrando gli ultimi dati economici dell’azienda, lo scorporo del settore auto e tutti i progetti futuri firmati Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Ferrari e Maserati. Scopriamo i dettagli, punto per punto.

IL PRIMO TRIMESTRE 2010 – La perdita netta è stata di “soli” 21 milioni di euro (nello stesso periodo del 2009 si registrò un crollo di 411 milioni) mentre i ricavi del settore auto ammontano a 12,9 miliardi di euro (un incremento del 14,7% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno). Buoni risultati anche per Chrysler, con 143 milioni di dollari di utile operativo.

FERRARI E MASERATI – Nei prossimi quattro anni i due brand di lusso del Gruppo Fiat presenteranno nuovi modelli, al ritmo di uno ogni anno. Nel 2011 arriveranno la sostituta della Ferrari 612 Scaglietti e la 458 Italia Spider, nel 2012 sarà la volta della nuova 599 GTB Fiorano e dell’erede della Enzo mentre nel 2013 debutterà la California M (restyling dell’attuale). Due le novità importanti per la Maserati: la nuova Quattroporte (prevista per il 2014) e un’inedita “baby-ammiraglia” che sfiderà Mercedes classe E e BMW serie 5.

I MOTORI – La FPT (Fiat Powertrain Technologies, reparto del gruppo torinese dedicato alla realizzazione di propulsori e trasmissioni) ha tante novità nel cassetto. Gli ingegneri stanno lavorando per abbinare il sistema MultiAir ai motori turbodiesel. Per le vetture del segmento A e B (500, Panda e Grande Punto, per intenderci) arriverà, entro il 2014, un cambio a doppia frizione a sette rapporti. La gamma dei propulsori a benzina vedrà il lancio del noto bicilindrico Twin-Air da 900 cc (disponibile aspirato, turbo, a GPL, a metano e ibrido), del 1.4 MultiAir 2 a iniezione diretta e degli Air-torQ (1.6 e 1.8 da 125 e 140 CV).

La Chrysler porterà in dote un 2.0 da 165 CV, un 2.4 da 186 CV, un 3.3 da 273 CV e un 3.6 da 288 CV. Per quanto riguarda i turbodiesel segnaliamo la geometria variabile per il 1.3 da 85 CV e il 1.6 da 90 CV, un nuovo 2.0 da 140 CV e un interessante 3.0 V6 (da 225 a 250 CV).

LE PIATTAFORME – Per risparmiare sui costi di produzione, i prossimi modelli del gruppo Fiat-Chrysler saranno basati su tre pianali (Mini, Small e Compact) modulari. Grazie a questa soluzione dal 2014 ogni piattaforma darà vita ad un milione di vetture con il 70% di componenti in comune (attualmente la percentuale si aggira intorno al 50%). Entro quattro anni saranno realizzati anche due pianali specifici per veicoli commerciali e vetture low-cost.

ALFA ROMEO E LANCIA – Le due Case “premium” del gruppo torinese non hanno soddisfatto Marchionne: l’obiettivo di vendere 300.000 esemplari per marchio nel 2010 è stato uno dei pochi falliti dalla dirigenza (l’Alfa nel 2009 si è fermata a 101.000, la Lancia a 112.000). L’alleanza con Chrysler servirà a dare maggiore visibilità a due brand che faticano ad avere successo fuori dall’Italia.

Cominciamo dal Biscione, che debutterà negli USA (e in tutto il Nord America) nel 2012: anno in cui arriveranno sul mercato la Giulia (berlina e familiare derivata dalla Giulietta), la MiTo restyling e una SUV compatta. Nel 2013 toccherà alla MiTo cinque porte e alla nuova Spider (la Brera, invece, non avrà una sostituta) e nel 2014 sarà la volta del debutto americano della Giulietta e di un’altra Sport Utility media.

Il nuovo corso Lancia/Chrysler vedrà l’arrivo nel 2011 delle eredi di Ypsilon, Thesis (basata sulla nuova 300 C) e Phedra (gemella della Grand Voyager). La Delta verrà rimpiazzata nel 2012 da una nuova compatta a cinque porte mentre nel 2013 entreranno nei listini una berlina del segmento D (che raccoglierà il testimone della Lybra) e una SUV.

FIAT – I prossimi quattro anni saranno pieni di novità.

Si comincerà nel 2011 con la nuova Panda e l’attesissima SUV basata sulla Dodge Journey. Nel 2012 vedremo il restyling della 500 e del Qubo, una piccola low-cost, una berlina compatta che sarà in commercio anche negli States e una monovolume a cinque e sette posti. Il 2013 sarà l’anno delle vetture dai grossi volumi di vendita: nelle concessionarie troveremo infatti una city-car e le nuove generazioni di Punto EVO e Bravo. Il 2014 porterà i restyling di Panda, Doblò e della SUV.

ABARTH – Restyling della 500 nel 2012 e nuova Punto EVO nel 2013. Ci aspettavamo qualcosa in più, come ad esempio un incremento dei modelli in gamma.

JEEP – Entro la fine dell’anno vedremo (finalmente) la nuova Grand Cherokee, presentata un anno fa. Compass, Patriot e Wrangler saranno ristilizzate nel 2011, mentre nel 2013 sbarcheranno la nuova Cherokee e un’altra SUV più compatta.

GLI STABILIMENTI – La parola d’ordine è “Fabbrica Italia”, questo il nome del progetto che porterà la Fiat a raddoppiare la produzione nel nostro Paese (dalle 650.000 unità del 2009 agli 1,4 milioni del 2014). Per arrivare a questo obiettivo, però, come ha detto Marchionne «sarà indispensabile la flessibilità degli operai e dei dirigenti». Attualmente gli stabilimenti italiani del Gruppo lavorano al 60% della loro capacità: aumentando i turni (18 a settimana) sarà possibile anche produrre 250.000 veicoli commerciali ed esportare il 65% delle vetture assemblate (ora siamo al 40% circa).

LO SPIN-OFF – Entro la fine dell’anno il settore auto di Fiat verrà scorporato dagli altri interessi del Gruppo. Fiat Auto comprenderà FGA (Fiat Group Automobiles), la quota azionaria di Chrysler in mani piemontesi, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT Passenger & Commercial Vehicles. La nuova società Fiat Industrial, che verrà quotata in Borsa, sarà composta da CNH, Iveco e FPT Industrial & Marine.