Ferdinand Porsche: il papà del Maggiolino (e non solo)

Ferdinand Porsche
Smartworld
di Marco Coletto

Storia del fondatore della Casa automobilistica omonima, capace di progettare veicoli di qualsiasi tipo

Ferdinand Porsche è famoso per aver fondato la Casa automobilistica che ancora oggi porta il suo nome ma il suo più grande capolavoro ha un altro marchio sul cofano: la Volkswagen Maggiolino. Scopriamo insieme la storia di uno dei più famosi ingegneri del mondo, talmente ricca di eventi che sembra strano che nessuno abbia ancora avuto intenzione di raccontarla in un film.

Ferdinand Porsche: la biografia

Ferdinand Porsche nasce il 3 settembre 1875 a Maffersdorf (l’attuale Vratislavice nad Nisou, in Repubblica Ceca, all’epoca appartenente all’Impero austro-ungarico). Fin da piccolo si dimostra particolarmente interessato alla meccanica: si diploma nella scuola tecnica di Reichenberg (l’attuale città ceca di Liberec) e a 18 anni si trasferisce a Vienna per lavorare nella compagnia elettrica Béla Egger e inventa il motore elettrico integrato nella ruota.

Il passaggio alla Lohner

Nel 1898 Ferdinand si trasferisce alla Lohner, azienda specializzata nella produzione di carrozze per le famiglie reali di tutta Europa e da un paio d’anni interessata al mondo delle automobili, e sviluppa la Lohner-Porsche: una vettura elettrica dotata di due propulsori integrati nelle ruote che viene presentata ufficialmente all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900 e ottiene un grande successo tra gli automobilisti più facoltosi.

L’anno seguente Ferdinand Porsche progetta la Mixte Hybrid a trazione integrale: la prima ibrida della storia.

La Austro-Daimler

A soli 31 anni Ferdinand viene nominato direttore tecnico dell’azienda austriaca Austro-Daimler e progetta diverse vetture da competizione e modelli eleganti per clienti facoltosi. Nel 1916 riceve la laurea honoris causa in ingegneria dall’Università tecnica di Vienna, nel 1918 (al termine della Prima Guerra Mondiale) sceglie di diventare cittadino cecoslovacco e nel 1923 abbandona la Austro-Daimler per via di alcune divergenze.

La Daimler

Pochi mesi dopo l’addio alla Austro-Daimler Ferdinand Porsche trova un nuovo lavoro come direttore tecnico alla Daimler e l’anno seguente ottiene un’altra laurea honoris causa in ingegneria dall’Università di Stoccarda.

Il suo progetto più importante realizzato per la Mercedes – società da cui si allontana nel 1929 dopo aver proposto, senza successo, un veicolo di piccole dimensioni – è l’ultimo: la SSK, una vettura da corsa che conquista numerose gare a cavallo tra gli anni Venti e Trenta come il GP di Germania e la Mille Miglia del 1931.

La nascita della Porsche

Dopo una breve esperienza alla Steyr nel 1929 terminata per via della Grande Depressione nel 1931 Ferdinand Porsche si mette in proprio e crea l’azienda che porta ancora oggi il suo nome.

L’anno successivo realizza la vettura da corsa P-Wagen con monoscocca in alluminio e un possente motore V16: il progetto viene acquistato nel 1933 dall’Auto Union e il veicolo si rivela veloce e vincente sui circuiti di tutta Europa.

La Volkswagen Maggiolino

Nel 1934 Adolf Hitler contatta Ferdinand Porsche per commissionargli il progetto di una vettura per il popolo in grado di trasportare cinque passeggeri (o tre soldati e un mitragliatore), di superare la velocità massima di 100 km/h e di consumare 7 litri di benzina ogni 100 chilometri. Il tutto ad un prezzo inferiore a 1.000 marchi (lo stipendio di un operaio tedesco supera di poco quota 100).

Ferdinand – che aveva già realizzato un modello simile e lo aveva proposto senza successo alla Mercedes e alla Zündapp – costruisce i primi prototipi nel 1936.

La Volkswagen Maggiolino di serie debutta nel 1938.

La Seconda Guerra Mondiale

Durante la Seconda Guerra Mondiale Ferdinand Porsche continua a collaborare con il governo nazista realizzando veicoli militari per l’esercito tedesco come il cacciacarri Elefant e la Kübelwagen, realizzata sulla stessa base della Maggiolino.

La prigionia

Nel dicembre 1945, a guerra finita, Ferdinand viene arrestato dai francesi con l’accusa di essere un criminale di guerra. Resta in prigione a Digione per venti mesi e viene liberato grazie ad una cauzione pagata da Piero Dusio. Il fondatore della Cisitalia ottiene in cambio il progetto di una monoposto di F1, la 360, che per ragioni economiche non scenderà mai in pista.

La 356

La prima vera Porsche – la 356 – vede la luce nel 1948 in una fabbrica a Gmünd, in Austria (luogo scelto per evitare durante la guerra le bombe Alleate) e nel 1949 Ferdinand Porsche torna a Stoccarda per iniziare la propria attività di costruttore. Le banche non gli concedono finanziamenti e quindi fornisce ai concessionari Volkswagen le sue vetture chiedendo pagamenti anticipati.

La morte

Ferdinand Porsche, reduce da un accordo firmato con la Casa di Wolfsburg che gli garantisce una royalty per ogni Maggiolino venduta, muore di infarto il 30 gennaio 1951 a Stoccarda (Germania Ovest).