La DR dr5 era, prima dell’arrivo della Dacia Duster, l’unico esempio di SUV “low-cost”. Gli esemplari del 2012 della versione 4×4 della Sport Utility cino-molisana (assemblata in Molise ma con buona parte della componentistica proveniente dalla Chery Tiggo, clone pechinese della seconda serie della Toyota RAV4) sono introvabili (più semplice rintracciare quelli a trazione anteriore). Scopriamo i pregi e i difetti di questa vettura.
Pregi
Abitabilità
Lo spazio per i passeggeri non manca e oltretutto il divano posteriore è scorrevole.
Finitura
La plancia, dal design gradevole, è assemblata con plastiche rigide e mal assemblate mentre i pannelli della carrozzeria sono ben accoppiati. Difficile, comunque, chiedere di più a questo prezzo.
Dotazione di serie
Molto ricca: autoradio, cerchi in lega, climatizzatore, fendinebbia, sensori di parcheggio, tetto apribile e vernice metallizzata.
Capacità bagagliaio
Il vano accoglie senza problemi le valigie di una coppia con un figlio: 315 litri che diventano 1.275 quando si abbattono i sedili posteriori.
Posto guida
Il sedile molto (troppo) morbido garantisce un ottimo livello di comfort ma nelle curve prese a forte velocità si rivela poco contenitivo.
Climatizzazione
L’impianto è potente. Comandi ergonomici ma antiquati.
Sospensioni
Gli ammortizzatori morbidi offrono tanta comodità nei lunghi viaggi.
Rumorosità
Normale ad andature tranquille, fastidiosa (soprattutto per via del fruscii aerodinamici) in autostrada.
Motore
Il 2.0 Euro 5 a benzina da 139 CV e 183 Nm di coppia non è un fulmine di guerra ma si difende bene grazie alla grossa cilindrata. La spinta inizia intorno a quota 4.000 giri.
Cambio
La trasmissione manuale a cinque marce ha una rapportatura azzeccata ma la leva tende ad impuntarsi spesso quando si guida in modo allegro.
Prestazioni
190 km/h di velocità massima e 11 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. In ripresa potrebbe essere più vivace.
Visibilità
Le ampie superfici vetrate sono di grande aiuto nei posteggi, l’unico problema arriva dagli ingombranti appoggiatesta posteriori.
Freni
Non offrono spazi d’arresto paragonabili a quelli delle vetture della concorrenza ma almeno non soffrono di affaticamento.
Prezzo
Da nuova costava poco (16.880 euro), oggi è introvabile visto che la maggioranza dei clienti ha preferito optare per le meno care varianti a trazione anteriore. Le quotazioni recitano 11.000 euro: poco meno di una Dacia Duster “base” appena uscita dal concessionario.
Consumo
12,7 km/l dichiarati: un valore interessante per una SUV 4×4 a benzina.
Garanzie
Quella globale terminerà quest’anno (dipende dal mese di immatricolazione), quella sulla verniciatura nel 2015 e quella sulla corrosione nel 2018.
Difetti
Sterzo
Completamente privo di sensibilità e di precisione. Ad ogni curva bisogna sempre correggere la traiettoria.
Dotazione di sicurezza
Due airbag (quelli frontali) e basta. L’ESP non era nemmeno disponibile come optional: inconcepibile.
Tenuta di strada
Insufficiente: niente controlli elettronici, rollio marcato e un forte sottosterzo (tendenza ad allargare la traiettoria in curva). In fuoristrada se la cava, anche se non ha le ridotte.
Tenuta del valore
La DR dr5 è considerata da molti (non a torto) una vettura inaffidabile. Per questo, nonostante la trazione integrale (molto apprezzata sul mercato dell’usato), le sue quotazioni caleranno vistosamente nei prossimi anni.
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