Abbiamo guidato la nuova Dacia Sandero: la terza generazione della piccola rumena è ancora l'auto più economica in commercio ma non è più una low-cost che sfrutta la meccanica di vecchie Renault. Il pianale, infatti, è lo stesso dell'attuale Clio (oltretutto con un passo più lungo)
C’era una volta la Dacia Sandero low-cost, una piccola rumena che grazie ai prezzi bassissimi e a una meccanica ipercollaudata derivata dalle vecchie Renault è diventata una delle auto più amate d’Europa.
Con la terza generazione la “segmento B” esteuropea ha fatto un ulteriore salto in avanti adottando un pianale moderno (lo stesso dell’attuale Clio, tra l’altro con un passo più lungo di 2 centimetri). Il tutto rimanendo l’auto più economica in commercio in Italia: il listino parte da 8.950 euro e nessun’altra vettura venduta nel nostro Paese costa meno di 10.000 euro.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la nuova Dacia Sandero Streetway 1.0 TCe nel ricco allestimento Comfort (quello che ci sentiamo di consigliare, visto che è l’unico che offre il climatizzatore di serie). Scopriamo insieme i pregi e i difetti di quella che diventerà una delle vetture che vedremo più spesso sulle nostre strade.
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Nuova Dacia Sandero: spazio da record, finiture discrete
La terza serie della Dacia Sandero non è solo una delle piccole più ingombranti in commercio – 4,09 metri di lunghezza – ma anche una delle più spaziose. La “segmento B” rumena ha tutto quello che serve per essere usata come unica auto di una coppia con un figlio e può vantare un abitacolo ampio e un bagagliaio grande e molto sfruttabile.
Le finiture sono migliorate rispetto a prima: tra le note positive segnaliamo l’inserto ricoperto in tessuto che impreziosisce la plancia in plastica rigida (ben assemblata) e il debutto del volante regolabile in profondità mentre tra quelle negative l’addio alle utili molle a gas che tenevano aperto il cofano motore, rimpiazzate dalla più tradizionale stanghetta.
Per quanto riguarda l’infotainment troviamo un sistema multimediale un po’ lento nelle reazioni e due prese USB di cui l’unica utilizzabile per Apple CarPlay e Android Auto (optional a 200 euro) posizionata a destra del cruscotto. Una soluzione interessante per gli allestimenti privi del display in quanto vicina al supporto per lo smartphone ma poco convincente sulle versioni più lussuose – tra l’altro le più acquistate dai clienti – perché troppo lontana dal vano portaoggetti sotto il climatizzatore (luogo nel quale solitamente trova posto il telefonino).
Dacia Sandero: la gamma motori
La gamma motori della terza generazione della Dacia Sandero per il momento è composta da tre unità 1.0 a tre cilindri:
un 1.0 tre cilindri a benzina da 65 CV
un 1.0 turbo TCe tre cilindri a benzina da 90 CV
un 1.0 turbo TCe tre cilindri a GPL da 100 CV
Nuova Dacia Sandero: il design
Lo stile della nuova Dacia Sandero – contraddistinto da spalle larghe, da una carreggiata ampia, dal tetto spiovente e dai fari full LED con firma luminosa a Y anteriori e posteriori – è più riuscito rispetto a prima. Nonostante l’altezza libera dal suolo non sia cambiata la vettura appare più bassa e più piantata a terra.
Dacia Sandero: prezzo sempre basso, dotazione buona
La Dacia Sandero Streetway 1.0 TCe Comfort protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo molto basso (12.100 euro) e una dotazione di serie che comprende:
ABS
Accensione automatica fari (ALS)
AEBS
Airbag frontali e laterali conducente e passeggero
Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la terza generazione della Dacia Sandero a Milano su un percorso prevalentemente urbano. La piccola rumena si è rivelata una valida compagna di viaggio perfetta per chi cerca il miglior rapporto qualità/prezzo. La città le sta stretta, anche letteralmente visto che sfiora i 4,10 metri di ingombro longitudinale: i sensori di parcheggio posteriori sono di serie mentre per avere le utili protezioni in plastica grezza per la carrozzeria meglio spendere qualcosa in più per la variante Stepway che strizza l’occhio al mondo delle SUV. In poche parole stiamo parlando di una vettura a tutto tondo in grado di affrontare situazioni ben più impegnative della città come ad esempio anche un lungo viaggio.
Il motore 1.0 turbo tre cilindri a benzina TCe – lo stesso montato dalla Renault Clio – è ricco di cavalli (90) e di coppia (160 Nm) ed è brioso (178 km/h di velocità massima e 11,7 secondi sullo “0-100”) ma ha un’erogazione poco lineare: si sveglia tardi per essere un propulsore sovralimentato e non è molto grintoso in allungo. Il cambio manuale a sei marce è valido mentre per quanto riguarda il comfort le sospensioni posteriori rispondono in maniera un po’ troppo secca sulle sconnessioni più pronunciate e l’abitacolo potrebbe essere più curato alla voce “insonorizzazione”.
NON TUTTI SANNO CHE – Milano è la seconda città più popolosa d’Italia ma non è molto estesa (è più piccola di Genova, di Catania e di Verona)
Dove vorremmo guidarla
Avremmo voluto guidare la nuova Dacia Sandero anche fuori città su una strada ricca di curve per valutare meglio i miglioramenti nel comportamento stradale dovuti alla presenza di un pianale più moderno. Nei pochi tratti percorsi in modo allegro la “segmento B” esteuropea – che non nasce per fare le corse, complice anche uno sterzo un po’ troppo leggero – è stata composta, sicura e incollata all’asfalto (seppur non molto agile).
I consumi, infine, non sono stati molto convincenti: nel traffico urbano non siamo riusciti a superare quota 15 km/l. Attendiamo però un test più approfondito per valutare meglio questo importante parametro.
Le concorrenti
Citroën C3 PureTech 83 Live
La versione "base" della terza generazione della piccola francese è la principale rivale della Sandero: motore aspirato anziché turbo, cambio a 5 marce, prestazioni inferiori ma anche consumi più bassi.
Hyundai i20 1.2 ConnectLine
Anche la variante "entry level" della terza evoluzione della segmento B coreana - contraddistinta da un design riuscito - ospita sotto il cofano un propulsore aspirato.
Skoda Fabia 1.0 TSI Design Edition
Come la Sandero ha forme razionali ed è spaziosa. Costa molto di più ma è anche più curata.
Suzuki Baleno Cool
Punta più sulla ragione che sul sentimento: design poco sexy e un motore aspirato che si accontenta di poco carburante.