Il comodato d’uso gratuito non è utilizzabile solo per i beni immobili. Questa tipologia di contratto, infatti, può essere utilizzata anche per le automobili. Anche se non sono molti quelli che ne sono a conoscenza, tanto i privati quanto le aziende possono decidere di acquistare un veicolo e farlo utilizzare, in maniera del tutto gratuita, da un’altra persona.
Ad esempio, il comodato d’uso gratuito per automobili era largamente utilizzato fino a qualche anno fa quando un genitore voleva regalare un veicolo al figlio senza però intestarlo direttamente al figlio. Al contrario, è ancora molto utilizzata dalle aziende come “benefit” concesso ai loro dipendenti. Insomma, le possibilità di utilizzo per il comodato d’uso delle automobili sono i più vari, garantendo sia al “cessionario” che “all’acquirente” diversi vantaggi.
Vediamo quali sono questi vantaggi e come funziona il comodato d’uso gratuito di un’automobile.
Comodato d’uso gratuito dell’auto: cos’è e vantaggi
Così come accade anche per appartamenti e abitazioni, il proprietario di un’automobile può decidere di concedere in comodato d’uso il proprio veicolo a un’altra persona. In questo modo manterrà la proprietà del veicolo ma, allo stesso tempo, l’altra persona potrà utilizzarla senza problemi di natura legale. I vantaggi di questa formula sono evidenti, soprattutto nel caso delle auto aziendali: i dipendenti potranno ricevere un veicolo come “benefit” dal loro datore di lavoro, mentre le prime manterranno la proprietà del mezzo e godranno dei vantaggi fiscali che ne scaturiscono.
Come funziona il comodato d’uso gratuito per le automobili
A differenza di quanto accade con il comodato d’uso di immobili, quello per le automobili non prevede l’obbligo di sottoscrivere un contratto tra le parti, né di registrare un eventuale atto presso l’Agenzia delle Entrate. Nulla toglie, però, che questi atti siano fortemente raccomandati, soprattutto nel caso in cui la cessione gratuita avvenga tra azienda e dipendente.
È invece obbligatoria la registrazione del “passaggio di proprietà” presso gli uffici della motorizzazione civile. In questo modo la persona che utilizzerà il veicolo potrà esibire un tagliando rilasciato dalla motorizzazione in caso di controllo della Polizia Municipale, della Stradale o dei Carabinieri. In questo tagliando, che deve essere apposto sulla carta di circolazione dell’auto, sono indicati i dati del comodatario, la durata della cessione in comodato, la scadenza del periodo di comodato e altre informazioni riguardanti l’effettivo proprietario del mezzo.
Come registrare il comodato d’uso gratuito presso la motorizzazione
La procedura di registrazione del veicolo ceduto in comodato d’uso gratuito presso la motorizzazione civile può avvenire in un qualunque momento. Basta compilare il modulo TT2119 a cui allegare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del proprietario dell’auto.
Inoltre, dovranno essere allegati anche i seguenti bollettini (pagati, ovviamente):
- Bollettino postale 4028 con versamento da 16,00 euro;
- Bollettino postale 9001 con versamento da 10,20 euro.
Nel caso di registrazione di auto aziendali è consigliabile effettuare un’unica procedura utilizzando il modulo TT2120. In questo modo si risparmia anche sui versamenti: l’imposta di bollo da 16 euro va pagata solo una volta, mentre il versamento da 10,20 euro va fatto per ogni veicolo concesso in comodato gratuito.
Risoluzione comodato d’uso gratuito dell’automobile
Come gli altri contratti di comodato d’uso, anche quello relativo alle automobili può essere risolto prima della “naturale scadenza”. La procedura è simile a quella descritta per la registrazione, solo che in questo caso il proprietario del mezzo deve comunicare alla Motorizzazione civile la risoluzione del contratto. Questo passaggio è fondamentale per ricevere il tagliando da apporre sulla carta di circolazione con i nuovi dati relativi all’utilizzatore del veicolo.