Codice della Strada 2021: cosa sono e come funzionano i parcheggi rosa

Codice della Strada 2021: i parcheggi rosa
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Gli stalli rosa sono dedicati a tutti coloro che hanno figli con meno di 2 anni e alle donne incinte: che cosa prevede la legge oggi, dopo la riforma

A partire dal mese di novembre 2021, pochi giorni fa, sono state introdotte delle nuove regole all’interno del Codice della Strada. La riforma infatti ha previsto delle novità importanti per quanto riguarda i parcheggi per disabili, ma anche nuove limitazioni e sanzioni per chi usa lo smartphone alla guida; e non è tutto, sono aumentati i mesi di validità del foglio rosa (da 6 a 12), i tentativi possibili per passare l’esame di patente (da 2 a 3) e sono stati eliminati alcuni vincoli inerenti le auto per i neopatentati. In questo scenario si aggiunge anche la questione ‘parcheggi rosa’, di che cosa si tratta e come funzionano. Vediamolo insieme.

Che cosa sono i parcheggi rosa?

Il nuovo Codice della Strada è entrato in vigore il 10 novembre 2021 e h introdotto i parcheggi rosa. Si tratta di spazi riservati alle donne incinte e a tutti i genitori che viaggiano in auto con figli al di sotto dei 2 anni. Vi starete chiedendo dove sta la novità, visto che in realtà i parcheggi rosa esistono da tempo in Italia: prima erano i Comuni a decidere se e dove prevederli, all’interno del proprio territorio di competenza. Oggi invece esiste una vera e propria legge nazionale che li disciplina.

Anche ora i parcheggi rosa saranno predisposti dal Sindaco di ogni Comune, servirà appunto un’ordinanza per stabilire gli spazi riservati alle donne in gravidanza e ai neo genitori, che dovranno avere con sé per un contrassegno speciale.

Parcheggi rosa: le differenze col passato

Prima della recente riforma al Codice della Strada, le donne in gravidanza potevano usufruire di spazi dedicati nei parcheggi, anche se la questione non era esplicitamente prevista dalla legge; per questo motivo, alcuni Comuni già da anni predispongono degli stalli per donne incinte e genitori di bimbi sotto i 2 anni, ma non c’era un’uniformità nazionale. In genere le strisce rosa si potevano vedere prevalentemente nei pressi delle scuole, delle poste, delle banche, degli ospedali e delle asl.

Cosa cambia oggi?

I Comuni hanno oggi la possibilità di realizzare dei parcheggi rosa, previsti espressamente dalla legge. Per usare questi posti speciali, bisogna avere il contrassegno speciale denominato “permesso rosa”.

Cosa succede se si parcheggia su uno stallo rosa senza averne il permesso

L’articolo 158 del Codice della Strada è stato opportunamente modificato, e oggi infatti vieta la sosta negli spazi riservati ai veicoli con donne incinte o genitori che hanno bimbi con meno di 2 anni. Chi approfitta di questi spazi senza averne diritto, rischia una multa che va da un minimo di 80 a un massimo di 328 euro per i ciclomotori e da 165 a 660 per gli altri veicoli.

Un’altra regola sempre inerente questi speciali spazi prevede che “gli enti proprietari della strada possono allestire spazi per la sosta, mediante la segnaletica necessaria, per consentire e agevolare la mobilità di tali soggetti secondo le modalità stabilite nel regolamento”, questo è quanto è possibile leggere nel decreto.

Permesso rosa: di che cosa si tratta e come ottenerlo

Il contrassegno rosa deve essere rilasciato dal Comune di residenza, si tratta dell’unico modo per essere autorizzati a parcheggiare negli appositi stalli. In genere ogni amministrazione comunale predispone dei moduli appositi da compilare con i propri dati, da presentare poi all’Urp comunale o alla Polizia Municipale. I moduli possono altrimenti essere inviati con raccomandata con ricevuta di ritorno, via PEC o con procedura telematica (autenticazione con SPID). Per richiedere il permesso rosa bisogna consegnare:

  • la copia della patente;
  • la copia del libretto dell’auto;
  • la copia del certificato di nascita e/o della presunta data del parto.