Brabham BT45B, cuore italiano

Brabham BT45B
Smartworld
di Marco Coletto

Motore Alfa Romeo e Martini come sponsor: storia di una monoposto bella ma poco vincente

La Brabham BT45B non ha mai vinto una gara di F1 e non ha presentato particolari innovazioni tecniche. Quello che è certo, però, è che questa monoposto può essere considerata una delle più belle della storia del Circus. Una vettura britannica con un cuore italiano: fuori spicca infatti lo sponsor Martini mentre il motore è Alfa Romeo.

Brabham BT45B: la storia

La Brabham BT45B – al via del Mondiale 1977 – non è altro che l’evoluzione della BT45 progettata l’anno prima da Gordon Murray. Il propulsore è un 3.0 boxer a 12 cilindri.

La vettura  – dotata di pneumatici Goodyear – debutta nel terzo Gran Premio della stagione, quello del Sudafrica, con Carlos Pace, che ottiene un brillante secondo posto in qualifica. Due settimane più tardi, però, il pilota brasiliano perde la vita in un incidente aereo.

La Brabham BT45B viene quindi affidata al tedesco Hans Joachim Stuck e al britannico John Watson: il primo ottiene i migliori risultati al volante della monoposto inglese con due terzi posti in Germania e in Austria mentre il secondo, seppur meno continuo, riesce a conquistare la pole position a Monte Carlo e un “argento” in Francia.

Grazie a questa monoposto, caratterizzata da numerosi problemi di affidabilità (55,2% di ritiri), la scuderia britannica conquista il 5° posto nel Mondiale Costruttori mentre il miglior piazzamento nel Campionato Piloti è di Stuck, undicesimo.