BMW 520d Touring: il test

Smartworld
di Marco Coletto

La BMW 520d Touring è tutto tranne che un’auto economica: nonostante il motore turbodiesel “base” da 184 CV il prezzo supera comunque abbondantemente i 50.000 euro. Il gioco vale la candela o è meglio spendere qualcosina in più per unità più potenti? Per scoprirlo i giornalisti di Panoramauto hanno testato a fondo la familiare bavarese. La prova completa sul numero di novembre.

Possono bastare meno di 200 puledri per smuovere oltre 1.700 kg di peso? Non proprio: la carenza di brio si nota ma può essere mitigata con il cambio automatico Steptronic a otto rapporti (optional a 2.370 euro). Quello che convince, invece, è il telaio: a patto di optare per il sistema di sterzata integrale e la regolazione adattiva dell’assetto (3.080 euro in totale). In modalità Sport o Sport Plus il rollio sparisce e il piacere di guida aumenta.

In città la lunghezza di 4,91 metri e la larghezza di 1,86 metri non aiutano di certo. Per fortuna lo sterzo leggero consente di avventurarsi tra inversioni e parcheggi con estrema disinvoltura. Senza dimenticare alcuni optional utili come le telecamere laterali (700 euro) o quella posteriore (450 euro). Quando si seleziona la configurazione Comfort le sospensioni coccolano i passeggeri e la funzione “auto-hold” della trasmissione sequenziale permette di lasciare il pedale del freno senza che la vettura si sposti di un millimetro.

L’habitat prediletto dalla 520d Touring è indubbiamente l’autostrada: basta mettere il cambio in D ed inserire il cruise control (con 1.600 euro in più mantiene automaticamente la distanza dal veicolo che precede). La rumorosità non è mai fastidiosa mentre l’unico problema può arrivare dall’eccessiva lunghezza nei sorpassi.

L’abitacolo è ampio: chi si accomoda dietro è penalizzato esclusivamente dal tunnel centrale della trasmissione. Non piace invece il bagagliaio: la particolare forma del padiglione penalizza gravemente i centimetri in altezza a disposizione.

Con 390 euro si possono avere lo schienale regolabile di 11 gradi (che aumenta la capacità di 20 litri) e due binari per assicurare il carico: molto interessanti anche il lunotto apribile ed il portellone elettrico (optional). Le finiture sono eccellenti, mentre il funzionamento del sistema iDrive può risultare complicato.

Il prezzo, come già abbiamo detto, è elevato. Però il coltello nella piaga arriva con gli optional come ad esempio la vernice metallizzata (1.100 euro). I consumi sono contenuti (13,5 km/l rilevati, anche se va detto che con il cambio automatico della versione in prova viene a mancare lo Start&Stop

E alla voce sicurezza? La berlina ha conquistato cinque stelle Euro NCAP e la dotazione di serie comprende sei airbag, ESP, attacchi Isofix sui sedili posteriori, appoggiatesta attivi e fari allo xeno,. Volendo si può ulteriormente arricchire la dotazione: High Beam Assistant (che accende e spegne automaticamente gli abbaglianti, 150 euro), l’avvisatore del cambio accidentale di corsia (520 euro), il segnalatore di sorpasso pericoloso (630 euro) e il Night Vision (2.100 euro). Ultima, ma non meno importante, la frenata: migliore rispetto all’Audi A6 Avant.