Parliamo nuovamente di autovelox, uno degli strumenti più temuti dagli automobilisti, in grado di rilevare i veicoli che superano il limite di velocità concesso in determinati tratti stradali. Nel caso in cui la strada sia a due sensi di marcia oppure a due corsie, il dispositivo riesce a individuare tutti i mezzi che passano, ma le multe sono valide solo a determinate condizioni; approfondiamo la questione.
Corsia di sorpasso e autovelox: funziona?
Nel caso in cui un utente percorra una strada fuori dal centro urbano in corsia di sorpasso e si renda conto che c’è un autovelox sul margine opposto (a destra) della carreggiata oppure che il dispositivo si trova sul senso opposto di marcia, come dovrebbe comportarsi? Innanzitutto, se sta viaggiando entro i limiti di velocità concessi, ovviamente non si verifica alcun problema. Nel caso in cui invece proceda a velocità sostenuta, la sanzione arriva comunque a casa.
E se la multa dovesse quindi essere notificata, è possibile impugnarla, vista la posizione dell’autovelox? Non è una questione semplice da affrontare, perché dipende da tanti fattori.
Corsia e carreggiata: la differenza
Facciamo innanzitutto chiarezza su questi due termini. La corsia, nell’art. 3 del Codice della Strada, è “la parte longitudinale della strada di larghezza idonea a permettere il transito di una sola fila di veicoli”, la carreggiata invece, allo stesso articolo, è definita come “la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia e, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine”.
Questo significa che la corsia è sempre a senso unico di marcia, una carreggiata invece può essere composta da due corsie parallele oppure a sensi opposti. Se gli agenti, seguendo il Prefetto che decide dove posizionare gli autovelox, hanno collocato il dispositivo su una carreggiata con una corsia a senso unico di marcia, chi procede oltre i limiti e viene “beccato” è in contravvenzione.
Autovelox sul lato opposto al senso di marcia: cosa succede
Se, su una strada extraurbana a doppio senso, al margine opposto della carreggiata c’è un autovelox, viene il dubbio: sono o non sono in contravvenzione? Per il conducente infatti è praticamente impossibile accorgersi in tempo della presenza dell’autovelox sul lato opposto e pure nella direzione opposta alla sua, e nemmeno della presenza della pattuglia in divisa.
Stesso motivo per cui le Forze dell’Ordine non hanno la possibilità di fermare l’automobilista e contestargli immediatamente l’infrazione.
Autovelox sul lato opposto: indicazioni e cartelli
Fermo e considerato quindi che gli autovelox hanno la capacità tecnica di fotografare anche i veicoli che viaggiano oltre al limite nella direzione opposta, l’azione stessa dello strumento però, per essere valida la multa, deve essere comunicata attraverso dei cartelli stradali.
Quindi se il segnale indica che l’autovelox è soltanto in uno dei due sensi di marcia, gli agenti possono elevare la contravvenzione solo a chi procede in quella direzione, e non a quelli sul senso di marcia opposto. Se i cartelli vengono posizionati in entrambi i sensi di marcia, allora la multa è valida.
Anche chi si trova in fase di sorpasso è sottoposto al controllo dell’autovelox, i cartelli infatti sono validi per entrambe le corsie di marcia. Per la validità della multa, secondo una sentenza della Corte di Cassazione però, è importante che il cartello con il limite di velocità sia visibile su entrambi i lati della carreggiata, quindi deve essere posizionato sia a destra che a sinistra. Questo segue un principio di sicurezza molto semplice: se giustamente chi sorpassa deve poter leggere agevolmente le indicazioni stradali, allora deve averle anche sul proprio lato di strada percorso.