L’Autobianchi Bianchina Berlina – prodotta dal 1962 al 1969 in circa 69.000 esemplari – è nota soprattutto per essere stata l’auto di Fantozzi. Una vettura diventata emblema della “sfiga” a causa del ciclo di film che l’ha vista protagonista insieme a Paolo Villaggio ma che in realtà all’epoca era addirittura una variante “chic” della Fiat 500.
La versione Berlina a 4 posti della citycar lombarda è l’Autobianchi Bianchina meno interessante dal punto di vista storico: facile trovare esemplari ben tenuti a meno di 5.000 euro.
Autobianchi Bianchina Berlina (1962): le caratteristiche principali
L’Autobianchi Bianchina Berlina – nota come “l’auto di Fantozzi” – vede la luce nel 1962 per rimpiazzare la Trasformabile, sfiziosa ma poco spaziosa.
Lunga poco più di tre metri (3,02, per la precisione), ha un design poco gradevole (dovuto al tetto rialzato per accogliere comodamente due passeggeri sui sedili posteriori) e conserva gli stessi difetti del modello da cui deriva: prestazioni poco vivaci e rumorosità elevata.
Tra i numerosi pregi dell’Autobianchi Bianchina Berlina – trattata ingiustamente nei film di Fantozzi – troviamo invece la buona abitabilità, la grande affidabilità (la meccanica è la stessa della Fiat 500) e le finiture curate. Le lamiere, oltretutto, sono più robuste di quelle della “cugina” torinese.
Il restyling del 1965 porta alcune modifiche estetiche al frontale e agli interni e importanti novità tecniche.
Autobianchi Bianchina Berlina (1962): la tecnica
L’Autobianchi Bianchina Berlina di Fantozzi debutta al lancio nel 1962 con due motori bicilindrici da 499 cc: 17,5 CV di potenza per la “normale”, 21 CV per la Special. La base tecnica è la stessa della Fiat 500 D.
In occasione del restyling del 1965 arriva il motore della Fiat 500 F (18,2 CV per la “normale”, sempre 22 per la Special). Senza dimenticare il serbatoio più grande.
Autobianchi Bianchina Berlina (1962): le quotazioni
L’Autobianchi Bianchina Berlina – per ragioni principalmente estetiche – è la variante meno interessante dal punto di vista storico della citycar lombarda e solo il suo ruolo da protagonista nel ciclo di film di Fantozzi l’ha resa un’icona.
Trovare un esemplare ben tenuto è facile ma il nostro consiglio è quello di non spendere più di 5.000 euro.