Nel 2004 la Subaru Justy G3X era un’alternativa più costosa alla Fiat Panda 4×4. Rispetto alla torinese, però, la citycar delle Pleiadi (gemella della più nota Suzuki Ignis) offriva più spazio e un motore decisamente più brioso. “Grazie” allo scarso interesse mostrato dal pubblico questa SUV in miniatura – ideale per andare a sciare nei weekend o per affrontare qualche sterrato – costa pochissimo. Scopriamo i pregi e i difetti.
ABITABILITÀ – Nonostante le dimensioni compatte (3,77 metri di lunghezza) quattro persone riescono a stare comode. Un eventuale quinto passeggero fatica.
FINITURA – A prima vista tutto sembra ben realizzato ma se si osservano attentamente le parti più nascoste (come gli assemblaggi interni nella parte inferiore della plancia, ad esempio) si avverte una certa mancanza di cura. La qualità dei materiali é nella media della categoria.
DOTAZIONE DI SERIE – Autoradio, climatizzatore e fendinebbia: ancora oggi é difficile trovare “utilitarie” con questi accessori standard. L’unico optional era la vernice metallizzata.
CAPACITÀ BAGAGLIAIO – 236 litri che diventano 1.002 abbattendo i sedili posteriori. Sufficiente per due persone.
POSTO GUIDA – Il sedile si può regolare in altezza, il volante no.
CLIMATIZZAZIONE – L’impianto manuale se la cava bene, anche se non guasterebbe un po’ di potenza in più.
SOSPENSIONI – Il comfort non é di casa su questa vettura: le buche vengono assorbite in modo secco, specialmente nella zona posteriore.
RUMOROSITÀ – Il propulsore diventa fastidioso solo in autostrada e non é raro sentire “lavorare” la trasmissione.
MOTORE – Il propulsore aspirato 1.3 a benzina da 94 CV riesce ad offrire una spinta sufficiente senza bisogno di salire di giri. Il vero brio, però, si trova oltre quota 4.000.
CAMBIO – Una classica trasmissione manuale a cinque marce che non delude, neanche quando si passa velocemente da un rapporto all’altro.
STERZO – Finché si guida in città tutto bene.
All’aumentare della velocità manca di precisione e diventa difficile impostare le curve come si vorrebbe.
PRESTAZIONI – 155 km/h di velocità massima sono un po’ pochini, 11,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h sono invece più che soddisfacenti.
DOTAZIONE DI SICUREZZA – Airbag frontali e laterali. Stop. L’ESP servirebbe ma in questo segmento é ancora oggi rarissimo.
VISIBILITÀ – La posizione di guida rialzata e gli ampi finestrini consentono di ottenere un voto altissimo in questa materia.
FRENI – Gli spazi d’arresto sono lunghi ma quello che convince meno é il comportamento della vettura durante questa manovra: in caso di emergenza la gemella Suzuki Ignis tendeva ad alzare la coda. La presenz di maggior peso al posteriore dovuto alla trazione integrale limita (ma solo in parte) questo grave difetto.
TENUTA DI STRADA – Il baricentro alto e l’assenza del controllo di stabilità sconsigliano di usare questa vettura per affrontare le curve in modo allegro. Il rollio é perenne e le quattro ruote motrici servono esclusivamente ad avere una maggiore presa sull’asfalto.
PREZZO – Da nuova costava 15.599 euro; oggi si trovano alcuni esemplari a 5.500 euro. Un affare.
TENUTA DEL VALORE – Il pubblico le ha preferito la Suzuki Ignis (che aveva una gamma più completa che comprendeva anche varianti diesel e a trazione anteriore). Per questo motivo le quotazioni sono scese parecchio e continueranno a farlo.
CONSUMO – 14,5 km/l. Se volete la trazione integrale dovete pur rinunciare a qualcosa…
GARANZIE – Sia quella globale che quella sulla verniciatura sono scadute nel 2007. L’unica ancora valida é quella sulla corrosione: terminerà nel 2016.