Secondo quanto dice la Legge italiana, entro 30 giorni dalla consegna del mezzo per la rottamazione, c’è l’obbligo di presentare la richiesta di cancellazione del veicolo al PRA da parte delle concessionarie o dei centri di raccolta. Serve un documento apposito, la domanda di cessazione della circolazione per demolizione.
Questo è fondamentale per non rischiare una mancata rottamazione e quindi credere che la propria vettura non generi più obblighi di pagamento, per poi scoprire che invece non è stata demolita né cancellata dal registro, finendo nei “guai”. La prova di un’avvenuta rottamazione è il certificato di rottamazione auto, questo è il motivo per cui è fondamentale rivolgersi a centri autorizzati dalla Regione.
Rottamazione auto: quali documenti servono e quanto costa
Il proprietario dell’auto deve consegnare, oltre alla vettura stessa e alle targhe, la carta di circolazione e il certificato di proprietà cartaceo o il foglio complementare.
I costi burocratici della rottamazione auto sono:
- 13,50 euro per emolumenti ACI;
- 32,00 euro per imposta di bollo se si utilizza il certificato di proprietà altrimenti 48,00 euro per il modello NP3C.
Ovviamente bisogna aggiungere anche il costo del centro di demolizione o del concessionario, che varia a seconda della tariffa scelta dal professionista. Spesso se, a fronte della rottamazione auto, si compra una vettura nuova, si gode di importanti sconti. Il costo della rottamazione tiene conto della demolizione fisica del veicolo e anche dello smaltimento. Solitamente si spendono dai 70 ai 150 euro circa.
Nel caso di demolizione a causa di sinistro o guasto che rende il veicolo inutilizzabile, bisogna aggiungere anche il prezzo del trasporto con il carro attrezzi.
Come si può verificare se un’auto è stata effettivamente rottamata?
La prima cosa da fare per controllare un’avvenuta rottamazione è verificare la presenza di un certificato di rottamazione appunto, il documento che viene rilasciato dal demolitore nel momento in cui si occupa della distruzione della vettura e consegna le targhe.
Anche una volta trovato il certificato di rottamazione è comunque importante fare un ulteriore controllo, e quindi verificare che sia avvenuta veramente la cancellazione del veicolo al PRA.
Ogni auto che viene rottamata infatti deve sempre essere radiata, ma anche se radiata non significa che è per forza stata demolita.
Ecco il motivo per cui sarebbe molto utile fare una visura auto online oppure fisicamente al PRA. Nel primo caso è importante fare il controllo al servizio “verificare rottamazione”, a pagamento, in cui è necessario inserire sul sito solo il numero di targa del veicolo che interessa. In questo modo si ottiene il documento rilasciato dalla banca dati telematica del PRA, che contiene tutti i dati tecnici del mezzo e anche quelli anagrafici del proprietario e le eventuali ipoteche.
Se si vuole procedere invece di persona, senza utilizzare il sito internet, allora è importante recarsi al Pubblico Registro Automobilistico PRA, senza affidarsi ai servizi online. In ufficio basta chiedere la visura del veicolo tramite la targa. È possibile ottenere tutti i dati necessari, dopo aver pagato il compenso dovuto.
Validità del certificato di rottamazione dell’auto
Il certificato attesta la consegna del veicolo e l’impegno del centro di rottamazione o della concessionaria a presentare la domanda di cancellazione e radiazione dal PRA entro 30 giorni. Deve seguire un modello preciso e contenere i seguenti dati:
- nome, cognome e indirizzo del proprietario;
- numero di registrazione o di identificazione;
- firma del titolare dell’impresa che rilascia il certificato;
- autorità che ha rilasciato l’autorizzazione all’impresa di autodemolizione;
- data e ora di rilascio del certificato e di presa in carico del mezzo;
- impegno a provvedere alla cancellazione dal PRA;
- dati del mezzo.