American Idol

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Smartworld
di Francesco Neri

Le muscle car hanno fascino e sono divertenti, peccato che il prezzo delle benzina qui non sia adatto a loro

Non sono mai stato un fan delle muscle car americane: mi sembrano tutte uguali, con quelle sagome da tre volumi anni ’60, quei cofani lunghi, i V8 con cilindrate espresse in pollici cubici e quei colori fatti per attrarre i bambini. Potrei continuare criticando gli interni, ma sarebbe come sparare ai pesci in un barile.

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Eppure, da quando ho provato la Ford Mustang GT, qualcosa in me è cambiato. Ne ho provate tante di auto, ma alla fine, dopo un po’ che fai questo lavoro, ti accorgi che la cerchia di quelle speciali è davvero stretta. La Ford Mustang GT è fa parte di questa cerchia. Il primo motivo è perché si guida bene, per essere una nave di metallo; soprattutto l’ultima (MY 2018), quella con gli ammortizzatori adattivi. Frena, curva, ha uno sterzo più che buono, ma soprattutto ha carattere da vendere. Ed è questo il punto: ha una personalità così forte che tutto il resto scompare. Quel V8 5.0 litri, tecnologicamente parlando, risale alla prima guerra mondiale, fa anche il rumore della prima guerra mondiale, ma che gioia! Chiaro, il fatto che faccia in 4 km/l non è un dettaglio trascurabile, ma se non avessi problemi di fondi la comprerei subito. Il problema in effetti è dell’Italia, non delle muscle car: prezzo della benzina alle stelle, ecotassa, superbollo, la “finanza in casa” se avete un motore più grosso di 2000 cc. Ed è un peccato, perché le muscle si divertono sicuramente di più sulle nostre strade che su quelle americane.
La Mustang sulle strade di montagna è uno spasso, va di traverso solo a guardarla, in modo così facile e controllato che via passerà del tutto la voglia di andare dritti.
Forse è giunto il momento di cambiare nazione.