Alfa Romeo 4C: la prova in pista

Smartworld
di Fabio Babini

Pagella
verdetto
0/10

Può un pilota giudicare la musica di Beethoven oppure i quadri di monet? Ovviamente no!

Ma se un’auto viene considerata un capolavoro, allora il nostro Fabio Babini è la persona giusta per sviscerare i pregi (tanti) e i difetti (pochi) dell’iconica coupé 4C.

Quando si parla di Alfa Romeo è un po’ come mettere mano alle opere di un grande artista.

Di capolavori di tale grandezza che, spesso, finiscono col rendere difficile l’esistenza allo stesso autore. Perché quando hai un passato importante, le aspettative si fanno ancora più pesanti.

Questa riflessione mi è subito venuta spontanea quando dalla redazione di Panoramauto mi hanno convocato per provare l’Alfa Romeo 4C e le sue sorelline Giulietta e MiTo.

Devo essere sincero: sarà anche perché, la sera prima, avevo aiutato Veronica, la mia bambina, a studiare la vita e le opere di Beethoven.

Emozioni racing, dettagli da corsa

Giri la chiave di avviamento e, “bam”, arriva la prima emozione: il nuovo motore quattro cilindri 1750 in alluminio prende vita con un leggero boato che rimbalza nell’abitacolo, delimitato dalla vasca in fibra di carbonio.

Dai un paio di sgasate, ti guardi attorno, afferri i comandi e ti sembra di essere su un’auto da corsa.

Il pianale in carbonio a vista, il piccolo parabrezza, il tetto bombato e il volante che pare rubato alle monoposto di Formula 1 fanno davvero scena.

Schiacci il pulsante della prima, acceleri e lei si muove decisa.

Qui ti accorgi di un altro particolare molto racing, che a dire il vero sta scomparendo anche sui bolidi da corsa: lo sterzo è senza assistenza e, da fermo, è bello pesante (non chiedete mai alla vostra donna di tiravi fuori la Alfa Romeo 4C dal box!).

Un attimo prima di entrare in pista, come tutti i piloti, assaggio i freni e qui un’altra sorpresa: non c’è neanche il servofreno.

Ecco che cosa intendeva l’ingegnere che mi ha affidato la nuova sportiva di Alfa Romeo, sussurrandomi: “La guida? Senza filtri”.

Ok, comunque sia, a questa fascinosa coupé voglio tirare fuori l’anima, per vedere se è degna di fare da portabandiera al rilancio dell’Alfa Romeo.

Tutti in pista con l’Alfa Romeo 4C

Nel primo giro, per sentire la risposta, lavoro sul motore.

Inutile sprecare parole, il 1750 c’è in tutte le situazioni.

L’auto divora i rettilinei, tra le curve, con una spinta costante grazie anche al cambio robotizzato, rapido ed efficiente.

Così ti puoi concentrare sulle traiettorie.

Questione di DNA

Per quanto riguarda l’handling, devo fare una premessa: l’uso del DNA modifica notevolmente il carattere della vettura.

In Normal, la Alfa Romeo 4C è grintosa ma molto controllata dall’elettronica.

Passando in Dynamic, tutto si fa più reattivo e il posteriore prende un po’ di “lasco” (come diciamo noi piloti) e allarga in rilascio o di potenza per aiutare il muso ad andare nella direzione desiderata.

Oltre il Dynamic, il passo non è piccolo. In Race la coupé del Biscione si libera del controllo di stabilità e tutto diventa molto rapido e intenso: una modalità di guida che consiglio di usare solo in pista e con gradualità.

Assetto e guidabilità “racing”

L’auto, infatti, è precisissima e lo sterzo trasmette tutte le reazioni della strada.

I sovrasterzi sono davvero rapidi e violenti: richiedono correzioni da fondo corsa della scatola dello sterzo (guardate nel video allegato che numeri ho fatto con il volante per recuperare alcune scodate).

La Alfa Romeo 4C è davvero racing e, come tale, va rispettata: prendete confidenza un po’ alla volta.

Perché è come se una persona che fuma le sigarette elettroniche passasse dallo “svapo” virtuale alle Alfa senza filtro: hai voglia a tossire! Che dire di più?

Provatela, vi piacerà…

Scheda Tecnica

Motorecentrale trasversale 4L, 1.742 cc
Potenza177 kW/240 CV a 6.000 giri
Coppia 350 Nm a 2.200 giri
Cambio doppia frizione a 6 rapporti
Trazione posteriore
Velocità max 258 km/h
Acc. 0-100 km/h4,5 secondi
Consumimisto: 14,7 km/l
Emissioni CO2 157 g/km
Dimensioni 3,98/1,86/1,18 m
Bagagliaio110l

Alfa Romeo 4C: la prova in pista

Smartworld

Un'opera d'arte? Forse: di sicuro una grande prova per Alfa Romeo, che punta su un feeling da vera sportiva. L'abbiamo messa alla prova con il nostro Fabio Babini sulla pista del Balocco

Quando si parla di Alfa Romeo è un po’ come mettere mano alle opere di un grande artista.

La Alfa Romeo 4C può reggere il confronto con il grande Ludwig Beethoven?

Beh, la 4C magari non è perfetta come la Nona sinfonia, ma la melodia del suo motore, colonna sonora di ogni viaggio, sarebbe piaciuta anche al grande compositore tedesco.

Per metterla alla prova siamo andati su pista, al Balocco, insieme alle “sorelle minori” MiTo e Giulietta, con il nostro Fabio Babini.

Alfa Romeo 4c: emozioni racing

Giri la chiave e arriva la prima emozione, grazie al rumore del nuovo motore quattro cilindri 1750 in alluminio.

Sembra di essere su un’auto da corsa.

Il pianale in carbonio a vista della 4C, il piccolo parabrezza, il tetto bombato e il volante che pare rubato alle monoposto di Formula 1 fanno davvero scena.

Ma cosa intendeva l’ingegnere che ci ha affidato la nuova sportiva del Biscione, sussurrando: “La guida? Senza filtri”

Scopritelo nel nostro video e nella nostra prova su strada pubblicata su Panoramauto.it e approfondita sul nostro magazine in edicola fra pochi giorni.