Abarth Punto Evo

Abarth Punto Evo front
Smartworld
di Adriano Tosi

Scatto da vera sportiva

Pagella
Città 9/10
Fuori città 9/10
Autostrada 10/10
Vita a bordo 10/10
Tempo libero 7/10
Sicurezza 11/10
Prezzo e costi 8/10
verdetto
9.1/10

Scorrendo la scheda del punteggio finale, spicca il 27/30 alla voce sicurezza: una valutazione che rende bene lo spirito della vettura. Veloce, aggressiva nel look e divertente nella guida, si dimostra alla portata di tutti e soprattutto dei giovani. Spazi di frenata, stabilità e tenuta di strada sono i suoi punti forti, insieme all’esuberanza del motore, penalizzato solo dal cambio, poco adatto sia alla guida sportiva sia a quella rilassata. Il prezzo? Proporzionato al livello tecnologico e alla dotazione.

Dedicata ai giovani appassionati della guida. Ovvio, si dirà: trattandosi di un’Abarth è naturale che sia così. Vero, ma solo in parte. Perché dei tre prodotti della gamma dello Scorpione, la Punto EVO è quella che più precisamente si rivolge agli automobilisti intorno ai 20 anni. Non che 500 e 500C siano le automobili da guidatore attempato, sia chiaro. Tuttavia, se al volante delle più piccole di casa Abarth accade di vedere anche uomini sulla cinquantina, difficilmente il proprietario della Punto EVO supera i 30 anni. E molto raramente è di sesso femminile, a differenza del pubblico della 500, che spesso, e volentieri, comprende le donne. Questione di “cromosomi” automobilistici, caratteristiche estetiche, ma anche tecniche. Riguardo alle prime, va da sé, il “cinquino” esercita il proprio fascino su tutti, mentre la Punto non potrà mai essere un fenomeno di moda come la “sorellina”. Quanto alle seconde, quelle della Punto sono numerose e di spessore.

IL MANETTINO DEI DESIDERI

Il passaggio da Grande Punto a Punto EVO, per l’Abarth non ha significato solamente l’adozione del nuovo look già visto sul corrispondente modello marchiato Fiat, ma ha soprattutto comportato l’introduzione di non poche novità tecniche. La più evidente di tutte è il cosiddetto manettino, con il quale si può scegliere tra le mappature Normal e Sport, che agisce sullo sterzo, rendendolo più pesante e sensibile, e sul motore, incrementando la velocità di risposta ai comandi del gas. Differenze sensibili: mantenendo fermo l’acceleratore e cambiando mappatura si avverte chiaramente l’aumento della spinta.

VITAMINE NEL MOTORE

La novità più rilevante è rappresentata dal motore, l’1.4 16v Turbo MultiAir S&S: i cavalli sono ora 165 e la coppia tocca i 250 Nm a 2.250 giri.

Valori che su strada si traducono in una reattività davvero esaltante e in uno scatto da vera sportiva: 7,5 secondi da 0 a 100 km/h. Il meglio di sé, comunque, il quattro cilindri dell’Abarth lo dà prima del limitatore. Ai bassi e medi regimi, il tiro non conosce incertezze e il ricorso al cambio si riduce ai minimi termini. Anche perché la trasmissione, di per sé, non invita a frequenti passaggi di marcia. La corsa della leva è lunga e spesso, quando si guida in modo sportivo, si verificano degli impuntamenti. Non solo: a vettura ferma, la prima fatica a innestarsi e l’unico rimedio è quello di inserirla poco prima che l’auto si arresti. Un piccolo problema, ma diventa grande se si considera il fatto che, così facendo, lo Start&Stop non entra mai in funzione…

CURVE, CHE PIACERE

Detto della generosità del motore, una sportiva non si può, però, definire tale in base soltanto ai valori delle prestazioni. Occorre un certo divertimento di guida. Sensazione che la Punto EVO offre con naturalezza. L’inserimento in curva è completato con poco angolo di volante, mentre i Pirelli PZero Nero non ne vogliono sapere di mollare la presa con l’asfalto, se non a ritmi da ritiro patente. Questione di assetto azzeccato, ma anche di elettronica: per contenere l’esuberanza del MultiAir, in Abarth hanno utilizzato l’ormai noto TTC (Torque Transfer Control), che tramite interventi sui freni azzera il pattinamento della ruota interna in uscita di curva, emulando un differenziale autobloccante. Un dispositivo che, come abbiamo già avuto modo di dire, accresce in modo considerevole la sicurezza attiva, ma limita un po’ il gusto di gestire la dinamica della vettura.

La prevedibilità delle reazioni era evidentemente l’obiettivo primario dei tecnici italiani: il controllo elettronico di stabilità non si può disinserire e, in ogni caso, i suoi interventi sono limitati a testimonianza di una messa a punto rassicurante. Anche “provocando” il retrotreno con manovre brusche, l’aderenza dei pneumatici posteriori difficilmente viene messa in discussione. Rilasciando il gas a metà curva, per esempio, il retrotreno allarga solo di pochissimo la traiettoria. Forse i più smaliziati storceranno il naso, ma di sicuro non ci sono sorprese sgradite e il piacere di guida è comunque elevato.

PRATICITÀ QUOTIDIANA

Riportata a ritmi tranquilli l’Abarth torna a essere una normalissima Punto. Certo, l’assetto è sensibilmente più rigido, ma per il resto non sembra di essere al volante di una piccola sportiva. La sonorità di scarico è sommessa (fino a 3.000 giri) e la praticità è quella conosciuta. Le fasce in plastica “grezza” sui paraurti proteggono dai piccoli errori di valutazione nei parcheggi e l’abitacolo offre centimetri in abbondanza, specialmente nella parte anteriore. Capitolo costi: anche se la dotazione di serie è piuttosto completa, il conto finale non “lievita” di troppo rispetto ai 19.451 euro richiesti, a patto di non lasciarsi prendere la mano dalla nutrita lista degli optional. Aspetto consumi: la Casa dichiara ben 16,7 km con un litro nel ciclo combinato, noi, però, non siamo andati oltre gli 11,3 e la percorrenza precipita non appena ci si abbandona al richiamo dei CV.

Città

Rigida ma non stanca

Assetto sportivo e pneumatici 215/45 non possono essere molto indulgenti sul “rotto” della città, ma non si innescano mai contraccolpi fastidiosi. Ottime le risposte del motore, sia in ripresa sia nello scatto. I paraurti perdonano qualche errore di “misura”.

Fuori città

Peccato quel cambio

Appagante. Il MultiAir è un portento (gli manca solo un po’ di “fiato” agli alti regimi), lo sterzo è rapido e la taratura delle sospensioni si sposa alla perfezione con la guida sportiva. Ma il sei marce è afflitto da una corsa troppo lunga, oltre che da frequenti impuntamenti.

Autostrada

Meglio del previsto

Con il cruise control (200 euro) impostato a 130 km/h, regna un relax insospettabile. I dB rilevati sono oltre 72 (non pochissimi), ma il comfort acustico è apprezzabile, grazie all’assenza di una fonte di disturbo specifica. Bene anche l’assorbimento degli avvallamenti.

Vita a bordo

Praticità Fiat, look Abarth

Le ampie regolazioni di sedile e volante permettono di ritagliarsi il cockpit su misura, i comandi sono intuitivi e i portaoggetti generosi: fin qui, una Punto come le altre. Lo Scorpione aggiunge i sedili avvolgenti, le cuciture a contrasto e le finiture più ricercate.

Tempo libero

Pochi bagagli al seguito

Fin dai tempi del debutto, la Grande Punto (poi diventata Punto EVO) non ha mai impressionato per la capacità di carico, fra le più basse del segmento. Non solo: rispetto ad alcune rivali mancano alcuni accessori per razionalizzare il carico. Soglia alta, a 76 cm da terra.

Sicurezza

A prova di errore

I genitori possono stare tranquilli: se è vero infatti che le prestazioni sono elevate, è vero anche che i limiti di tenuta difficilmente si toccano su strada. Inoltre, l’ESP non disinseribile vigila su una stabilità già buona di base. Ottimi gli spazi di frenata: 63,3 metri da 130 km/h.

Prezzo e costi

Un listino equilibrato

Il “cartellino” potrebbe spaventare: quasi 20.000 euro non sono pochi, ma, se si analizzano i contenuti (leggi dotazione e scheda tecnica), ci si rende conto che la richiesta è ragionevole. I consumi? 11,3 km/l nella guida di tutti i giorni, molti meno se si “spreme” il MultiAir.

Intro

Dedicata ai giovani appassionati della guida. Ovvio, si dirà: trattandosi di un’Abarth è naturale che sia così. Vero, ma solo in parte. Perché dei tre prodotti della gamma dello Scorpione, la Punto EVO è quella che più precisamente si rivolge agli automobilisti intorno ai 20 anni. Non che 500 e 500C siano le automobili da guidatore attempato, sia chiaro. Tuttavia, se al volante delle più piccole di casa Abarth accade di vedere anche uomini sulla cinquantina, difficilmente il proprietario della Punto EVO supera i 30 anni. E molto raramente è di sesso femminile, a differenza del pubblico della 500, che spesso, e volentieri, comprende le donne. Questione di “cromosomi” automobilistici, caratteristiche estetiche, ma anche tecniche. Riguardo alle prime, va da sé, il “cinquino” esercita il proprio fascino su tutti, mentre la Punto non potrà mai essere un fenomeno di moda come la “sorellina”. Quanto alle seconde, quelle della Punto sono numerose e di spessore.

IL MANETTINO DEI DESIDERI

Il passaggio da Grande Punto a Punto EVO, per l’Abarth non ha significato solamente l’adozione del nuovo look già visto sul corrispondente modello marchiato Fiat, ma ha soprattutto comportato l’introduzione di non poche novità tecniche. La più evidente di tutte è il cosiddetto manettino, con il quale si può scegliere tra le mappature Normal e Sport, che agisce sullo sterzo, rendendolo più pesante e sensibile, e sul motore, incrementando la velocità di risposta ai comandi del gas. Differenze sensibili: mantenendo fermo l’acceleratore e cambiando mappatura si avverte chiaramente l’aumento della spinta.

VITAMINE NEL MOTORE

La novità più rilevante è rappresentata dal motore, l’1.4 16v Turbo MultiAir S&S: i cavalli sono ora 165 e la coppia tocca i 250 Nm a 2.250 giri. Valori che su strada si traducono in una reattività davvero esaltante e in uno scatto da vera sportiva: 7,5 secondi da 0 a 100 km/h. Il meglio di sé, comunque, il quattro cilindri dell’Abarth lo dà prima del limitatore. Ai bassi e medi regimi, il tiro non conosce incertezze e il ricorso al cambio si riduce ai minimi termini. Anche perché la trasmissione, di per sé, non invita a frequenti passaggi di marcia. La corsa della leva è lunga e spesso, quando si guida in modo sportivo, si verificano degli impuntamenti. Non solo: a vettura ferma, la prima fatica a innestarsi e l’unico rimedio è quello di inserirla poco prima che l’auto si arresti. Un piccolo problema, ma diventa grande se si considera il fatto che, così facendo, lo Start&Stop non entra mai in funzione…

CURVE, CHE PIACERE

Detto della generosità del motore, una sportiva non si può, però, definire tale in base soltanto ai valori delle prestazioni. Occorre un certo divertimento di guida. Sensazione che la Punto EVO offre con naturalezza. L’inserimento in curva è completato con poco angolo di volante, mentre i Pirelli PZero Nero non ne vogliono sapere di mollare la presa con l’asfalto, se non a ritmi da ritiro patente. Questione di assetto azzeccato, ma anche di elettronica: per contenere l’esuberanza del MultiAir, in Abarth hanno utilizzato l’ormai noto TTC (Torque Transfer Control), che tramite interventi sui freni azzera il pattinamento della ruota interna in uscita di curva, emulando un differenziale autobloccante. Un dispositivo che, come abbiamo già avuto modo di dire, accresce in modo considerevole la sicurezza attiva, ma limita un po’ il gusto di gestire la dinamica della vettura. La prevedibilità delle reazioni era evidentemente l’obiettivo primario dei tecnici italiani: il controllo elettronico di stabilità non si può disinserire e, in ogni caso, i suoi interventi sono limitati a testimonianza di una messa a punto rassicurante. Anche “provocando” il retrotreno con manovre brusche, l’aderenza dei pneumatici posteriori difficilmente viene messa in discussione. Rilasciando il gas a metà curva, per esempio, il retrotreno allarga solo di pochissimo la traiettoria. Forse i più smaliziati storceranno il naso, ma di sicuro non ci sono sorprese sgradite e il piacere di guida è comunque elevato.

PRATICITÀ QUOTIDIANA

Riportata a ritmi tranquilli l’Abarth torna a essere una normalissima Punto. Certo, l’assetto è sensibilmente più rigido, ma per il resto non sembra di essere al volante di una piccola sportiva. La sonorità di scarico è sommessa (fino a 3.000 giri) e la praticità è quella conosciuta. Le fasce in plastica “grezza” sui paraurti proteggono dai piccoli errori di valutazione nei parcheggi e l’abitacolo offre centimetri in abbondanza, specialmente nella parte anteriore. Capitolo costi: anche se la dotazione di serie è piuttosto completa, il conto finale non “lievita” di troppo rispetto ai 19.451 euro richiesti, a patto di non lasciarsi prendere la mano dalla nutrita lista degli optional. Aspetto consumi: la Casa dichiara ben 16,7 km con un litro nel ciclo combinato, noi, però, non siamo andati oltre gli 11,3 e la percorrenza precipita non appena ci si abbandona al richiamo dei CV.