L'Etiopia vuole vietare tutte le auto a combustione da subito: utopia o realtà?

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
L'Etiopia vuole vietare tutte le auto a combustione da subito: utopia o realtà?

L'inquinamento da combustibili fossili è una piaga oggettivamente appurata e che affligge sostanzialmente tutto il mondo. L'Unione Europea si è mossa in questo senso, approvando una legge che vieta la vendita di auto a combustione dal 2035, una politica alla quale si sono allineati anche gli Stati Uniti. Ma c'è un paese che gioca consistentemente in anticipo.

Stiamo parlando dell'Etiopia, il paese africano che ha appena proposto il divieto assoluto di circolazione per le auto a combustione su tutto il suo territorio. Un provvedimento che dovrebbe partire da subito.

Durante l'ultimo aggiornamento del parlamento etiope, il Ministro dei Trasporti Alemu Sime ha chiaramente riferito per cui "è stata presa la decisione per cui le automobili non possono entrare in Etiopia a meno che non siano elettriche".

Insomma, parole molto forti e decise. Non c'è molto spazio alle interpretazioni: l'Etiopia punta a eliminare completamente le auto a combustione dalle sue strade, consentendo la circolazione esclusivamente ai veicoli elettrici.

Chiaramente ci sono delle sfide da vincere per questo paese.

Ammettere alla circolazione esclusivamente auto elettriche implica l'avere una rete di ricarica vasta, capillare e funzionale. Questo in Etiopia ancora non è realtà: lo stesso Ministro ha infatti sottolineato come lo sforzo per l'implementazione di una vasta rete di ricarica deve essere una priorità per il suo paese.

D'altra parte, c'è anche da considerare che l'Etiopia è uno dei principali importatore di combustibili fossili, di cui oltre la metà è destinata all'alimentazione delle auto. Inoltre, il paese soffre di inquinamento atmosferico. Dunque, la decisione del Ministro dei Trasporti ha anche una declinazione politica ed economica.

Staremo a vedere se l'Etiopia riuscirà a concretizzare quanto appena annunciato dal suo Ministro dei Trasporti. Di certo il segnale forte è stato già lanciato, speriamo venga colto sia a livello interno che internazionalmente.

Via: Electrek
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