Una casa automobilistica italiana sta salendo alla ribalta

Il marchio DR sta registrando una notevole crescita nel mercato auto a livello globale.
Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
Una casa automobilistica italiana sta salendo alla ribalta

La casa automobilistica DR sta salendo alla ribalta nel mercato delle auto a livello globale. Parliamo del marchio italiano fondato nel 2006 da Massimo Di Risio, ex concessionario Fiat, e che negli ultimi tempi sta vedendo una notevole crescita dei suoi numeri di mercato.

La casa automobilistica DR nasce acquisendo la licenza di ribrandizzare auto economiche di marchi cinesi. Inizialmente, il marchio ha portato sul mercato le auto Chery e successivamente ha stretto accordi con JAC e BAIC. Questo ha permesso il lancio di diversi modelli, come quelli della gamma Evo, di fascia base, Sportequipe e Ickx.

In questo modo DR è arrivata nella top 20 dei marchi italiani nel 2023, periodo in cui ha venduto 32.650 nuove auto per una quota di mercato del 2,1%. L'anno precedente la crescita annua si è attestata al 193% e ha segnato l'exploit del marchio.

Attualmente il marchio offre sul mercato 17 modelli diversi, tra cui berline, crossover e SUV. In termini di alimentazione, troviamo veicoli a combustione, veicoli a doppia alimentazione con GPL, ma anche ibridi plug-in ed elettrici a batteria.

La nuova frontiera per DR consiste nel recente accordo stretto con Osca, un marchio di auto sportive creato dai fratelli Maserati nel 1947, dal quale dovrebbero derivare altre novità sul mercato per DR. Anche se ancora non sono stati riferiti dettagli ufficiali in merito.

In parallelo, DR ha avviato anche un processo di ampliamento della sua linea di produzione, implementando anche i siti per produrre auto elettriche. Attualmente la capacità annua si attesta attorno ai 50.000 veicoli.

In tutto questo, DR si trova a fronteggiare anche un'indagine dell'Antitrust, la quale si basa sulla contestazione in merito all'origine della produzione. Non sarebbe chiaro infatti se DR produce le sue auto in Italia, come suggerisce il materiale condiviso sul mercato, oppure se le auto vengano prodotte interamente in Cina.

Via: Autocar
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