Come funziona un autovelox

Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Come funziona un autovelox

Strumento da molti ritenuto fondamentale per imporre il rispetto dei limiti di velocità e da altri considerato una vera e propria trappola per fare cassa, l'autovelox è l'incubo di molti automobilisti.

Ma cos'è esattamente e come funziona un autovelox? Andiamo a scoprire tutti i dettagli di questo apparecchio, che sia fisso o mobile, oltre a capire a che distanza rileva la velocità, come sapere dove trovarli e cosa fare in caso di multa.

Ma prima di approfondire questo argomento, non scordatevi di dare un'occhiata anche alla nostra guida su come funzionano i tutor in autostrada, dispositivi sempre pensati per scoraggiare le infrazioni di velocità ma che funzionano in maniera diversa. Prima di iniziare vi ricordiamo anche l'utile guida per vedere gli autovelox su Google Maps.

Indice

Cos'è un autovelox

Autovelox, che prende il nome dal marchio registrato Autovelox dell'azienda Sodi Scientifica che li produce (o meglio produce un modello con una data tecnologia, inventata da Fiorello Sodi), è un termine generalmente indicato per una serie di sistemi, anche diversissimi tra loro, atti a determinare la velocità di un veicolo. E quindi intesi come deterrente e controllore per il mantenimento dei limiti di velocità su strade urbane ed extraurbane. 

Ci sono diversi tipi di autovelox, fissi, mobili o bidirezionali, che sfruttano quindi tecnologie differenti per il loro funzionamento, ma il concetto è sempre lo stesso: misurare la velocità di un veicolo e fotografarne la targa per consentire l'individuazione del proprietario e notificare l'eventuale sanzione.  

Sviluppati a partire dal 1956 dal'azienda tedesca Telefunken su idea di Heinz Lueg, la produzione è iniziata nel 1957 con i primi dispositivi fissi, mentre si deve attendere il 1959 per i primi autovelox mobili.

In Italia la commercializzazione per Polizia stradale e Polizia Municipale è stata avviata nel 1972, e in pochi anni sono diventati uno strumento utilizzatissimo sulle nostre strade.

Per dare qualche numero, in Italia ce ne sono 11.000, più che in qualsiasi altro stato europeo, e sono diventati oggetto anche di aspre discussioni politiche in quanto buona parte degli utenti li considerano uno strumento utilizzato "per fare cassa". 

Il motivo, come denunciato dal Codacons, è spesso il fatto che a volte sono posizionati come vere e proprie trappole, lungo strade con limiti che paiono irragionevolmente bassi e dotati di segnalazioni inefficaci. Qualunque sia la verità, nel 2022 sono stati raccolti quasi 76 milioni di euro in multe dagli autovelox in 17 Comuni, con città come Firenze, Milano e Genova responsabili da sole di più della metà degli incassi (22, 13 e quasi 11 milioni di euro rispettivamente).

Ma come funzionano gli autovelox? Andiamo a scoprirlo a seconda del tipo.

Come funziona un autovelox fisso

Come funziona un Autovelox

L'autovelox fisso è un dispositivo posizionato stabilmente, in genere su strade urbane o extraurbane ma anche autostrade, all'interno di un contenitore metallico o di cemento o montati su un palo. 

Il funzionamento di quelli nei contenitori (chiamati autobox) avviene in genere grazie a due fotocellule laser, che servono per misurare il passaggio del veicolo. Quando la parte anteriore del veicolo attraversa il primo fascio, lo interrompe, e l'effetto è quello di avviare un timer. 

Quando il veicolo attraversa il secondo fascio, interrompe il timer e, conoscendo la distanza tra le due fotocellule, la velocità viene calcolata in funzione del tempo misurato dal timer.

In caso di infrazione, il dispositivo scatta una fotografia del veicolo per individuarne la targa e quindi notificare la sanzione al proprietario. In genere questo avviene in via telematica, e funzionano senza nessun problema anche di notte, grazie a flash o sistemi a infrarossi.

Questi dispositivi non sono necessariamente ancorati negli autobox, ma possono essere spostati, e a volte non sono neanche presenti nel contenitore, ma visto che non c'è modo di saperlo dall'esterno fungono comunque da deterrente. In ogni caso, devono essere ben visibili e la loro presenza segnalata con specifici cartelli. 

Ma questa non è l'unica tecnologia di autovelox disponibile. Ci sono anche gli autovelox a telecamera e anche quelli radar, anche se questi ultimi sono stati ormai soppiantati da quelli a fotocellula laser. 

Come funziona un autovelox mobile

Se invece vi state chiedendo come funziona l'autovelox mobile, il nome suggerisce già la sua destinazione d'utilizzo. Questo dispositivo infatti non viene lasciato in postazioni fisse, ma è utilizzato dalle pattuglie che li utilizzano per qualche ora su un piedistallo a bordo strada o montati sull'auto. 

Ci sono diverse tipologie di autovelox mobili. Alcuni sono gli stessi apparati a fotocellule laser che abbiamo visto nel precedente capitolo, e vengono montati sulle vetture di pattuglia per poter funzionare anche in movimento (vengono anche chiamati videovelox).

In alternativa, ci sono gli apparecchi laser, tenuti in mano dall'ufficiale o posti su un treppiede.

Questi sono chiamati telelaser, e sfruttano un fascio laser ad alta frequenza che il cui segnale di ritorno viene rilevato da un sensore ottico integrato.

Ci son due tipi di tecnologie per questo tipo di autovelox. Quelli che sfruttano l'effetto Doppler, che determina la variazione di frequenza del segnale di ritorno rispetto al fascio iniziale. La variazione di frequenza è correlata alla velocità del veicolo, che può essere immediatamente determinata. 

La velocità del veicolo può anche venire calcolata dalla distanza (o meglio dalle variazioni di distanza) tra telelaser e veicolo stesso. In pratica si misura il tempo necessario al fascio laser per raggiungere l'auto in movimento e tornare indietro, e grazie alla formula distanza = velocità x tempo, si ottiene la distanza dal veicolo (velocità in questo caso è la velocità del laser, quindi quella della luce).

Questa misurazione viene effettuata migliaia di volte al secondo e dalle variazioni di distanza si ottiene la velocità (praticamente istantanea) del veicolo.

Ci sono anche altre tecnologie utilizzate. Il TruCam è un telelaser in grado però di registrare video ad alta risoluzione, e per questo in grado non solo di identificare la violazione dei limiti di velocità, ma anche altre infrazioni come l'utilizzo del cellulare alla guida o il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. 

Questo sistema funziona anche di notte o in condizioni atmosferiche non ottimali, ed è in grado di rilevare velocità fino a 320 km/h.

Come funziona un autovelox bidirezionale

Come funziona un Autovelox

Come suggerisce il nome gli autovelox bidirezionali sono quelli in grado di determinare la velocità dei veicoli in entrambe le direzioni di marcia. 

Uno degli ultimi modelli è stato introdotto a partire dal 2017, e fotografa posteriormente i veicoli su carreggiate a doppio senso di marcia.

Questo dispositivo, chiamato Autovelox 106 e prodotto da Sodi Scientifica, può essere sia fisso, ovvero su un palo o posto in un contenitore, che mobile, all'interno dei veicoli di servizio o su un treppiede. 

Questo strumento può catturare le immagini dei veicoli sia in avanti che all'indietro, e quindi consente di rilevare anche le moto.

In alternativa, anche gli autovelox TruCam descritti nel precedente capitolo sono in grado di rilevare la velocità in entrambe le direzioni. 

A che distanza rileva l'autovelox

Vi state domandando a che distanza un autovelox è in grado di rilevare la velocità di un veicolo? Dipende dal modello. I TruCam sono in grado di individuare eventuali infrazioni anche a 1.200 metri di distanza, mentre i telelaser permettono di effettuare accertamenti fino a 800 metri di distanza, anche se in genere vengono utilizzati tra i 50 e i 190 metri

Per quanto riguarda gli autovelox a fotocellule laser, secondo diverse testate riescono a effettuare una rilevazione anche a partire da 500 metri. 

Come dev'essere segnalato un autovelox mobile

Volete sapere a che distanza ci deve essere tra la segnalazione di un autovelox e il dispositivo stesso? La legge prevede che ci debba essere un massimo di 4 km, mentre non viene indicata una distanza minima.

Secondo il codice, questa distanza deve essere semplicemente adeguata a garantire l'avvistamento del segnale o del dispositivo luminoso, che vengono in genere concretizzati in 250 m su autostrade e strade extraurbane principali, 150 m su quelle secondarie e sulle urbane a scorrimento con velocità superiore a 50 km/h, e 80 m sulle altre strade. 

Gli autovelox devono essere segnalati con cartelli o dispositivi luminosi opportuni, che devono essere ripetuti a ogni incrocio. In mancanza di pattuglia, i cartelli devono raffigurare l'organo di polizia o del servizio, mentre se ci sono gli agenti devono indossare la divisa e devono essere affiancati dalla macchina di servizio. 

Inoltre l'autovelox deve indicare il limite di velocità affinché la contestazione sia valida.

Come capire se un autovelox è attivo

Abbiamo realizzato un'intera guida più dettagliata per spiegare come capire se avete preso una multa da autovelox, ma in breve c'è modo di capire se un autovelox è attivo? Se si tratta di un autovelox mobile, con una pattuglia al suo fianco, è logico supporre che sarà sempre attivo, mentre per quanto riguarda gli autovelox fissi il discorso è un po' diverso.

Quelli inseriti negli autobox arancioni non sono sempre presenti, quindi o si guarda dentro o non c'è modo di sapere (al netto di apparecchiature particolari, vietate) se ci sono. Secondo alcune testate, gli autovelox di nuova generazione Autovelox 160 bidirezionali sono invece sempre attivi.

A questo punto bisogna fare una considerazione. Mentre non è illegale controllare la presenza di autovelox con app apposite, e anzi è la stessa Polizia di Stato ad aggiornare quotidianamente la mappa, diverso è il discorso per gli apparecchi che rilevano se un autovelox è attivo o meno. 

Questi dispositivi sono infatti in grado di interferire con il funzionamento degli autovelox e sono vietati. In caso di controllo, se si viene trovati in possesso di questi strumenti si rischia una multa di 782 euro e anche una denuncia.

Dove sono gli autovelox

A questo punto vi potrebbe interessare sapere dove siano gli autovelox. Come abbiamo già anticipato, gli autovelox devono essere segnalati con un apposito cartello posto a non più di 4 km di distanza dal dispositivo di controllo.

Se invece volete essere certi della loro posizione, potete trovare sul sito della Polizia di Stato l'elenco delle postazioni autovelox fisse in autostrada e sulla viabilità ordinaria.

Sempre su questa pagina trovate anche la programmazione dei servizi di controllo della velocità con le apparecchiature mobili indicando le strade e le giornate dello svolgimento dei servizi. Gli elenchi sono aggiornati settimanalmente. 

In alternativa, potete individuare gli autovelox grazie a una serie di app, che come abbiamo detto sono consentite dalla legge (a meno che non influiscano con il funzionamento del dispositivo, come gli strumenti che rilevano se un autovelox è attivo o meno). 

Google Maps è la più popolare, e mostra su un itinerario impostato la presenza di autovelox indicandoli con un'icona a forma di vignetta con dentro una telecamera. 

In alternativa, potete utilizzare Waze, gratuita e disponibile per Android o iOS. Una volta avviata e impostato un itinerario, vi indicherà la presenza di autovelox sul percorso.

Anche ViaMichelin, un ottimo navigatore per Android e iOS in grado di fornirvi una serie di informazioni sul tragitto, come i costi, anche dei pedaggi, vi indica la presenza di autovelox, mentre uno strumento più dedicato è Radarbot: Rivelatore autovelox. L'app, estremamente popolare per individuare gli autovelox sul percorso, è gratuita, con acquisti in-app e un po' di pubblicità: potete scaricarla su Android e iOS.

Come sapere se ho preso una multa con autovelox

Se siete passati davanti a un autovelox e vi siete accorti di essere oltre i limiti di velocità, potreste chiedervi se sia possibile sapere se avete preso una multa. 

A parte i casi ovvi, come per esempio di notte e a fronte di dispositivi più datati, che si paleseranno per l'accensione del flash, non è altrimenti possibile sapere in anticipo se l'autovelox era attivo e l'infrazione registrata. 

Come abbiamo detto, infatti, l'autovelox scatta la foto dell'auto solo se viene rilevata un'infrazione, quindi l'accensione del flash è una prova, oppure in alcuni casi potreste venire fermati da una pattuglia a valle dello strumento a seguito della registrazione.

In alternativa, non è possibile sapere se l'infrazione sia stata effettivamente rilevata dall'autovelox, e l'unica alternativa è attendere la notifica del verbale.

Per gli autovelox che funzionano in automatico, la multa viene quindi spedita al proprietario della vettura (o al guidatore per i mezzi a noleggio), mentre in presenza della pattuglia dipende se si può fermare il guidatore o meno. 

In ogni caso la notifica deve avvenire entro 90 giorni dall'infrazione: in caso contrario si può fare ricorso con la certezza di vincerlo. Tenete inoltre presente che gli autovelox hanno una tolleranza del 5%, quindi scattano a 136,5 km/h se il limite è 130 km/h, oppure 115,5 km/h se il limite è 110 km/h. 

Come vedere la foto dell'autovelox

Vedere la foto scattata dall'autovelox è un diritto del guidatore, e in sua assenza, o con targa non leggibile, si può fare ricorso con la certezza di vincerlo.  

Ma come vedere la foto? Abbiamo realizzato un'intera guida in materia, che potete consultare per conoscere ogni dettaglio; in breve potete trovare il sito direttamente sul verbale, che vi indica l'indirizzo web, in cui dovrete inserire il codice della sanzione (per esempio V o 600 in caso degli autovelox) e il numero di protocollo del verbale.

A questo punto potete vedere varie foto dell'auto, insieme alla targa del veicolo, alla data e all'ora in cui è stata scattata la foto e agli estremi del verbale. 

In caso non troviate sulla multa il sito da cui accedere alla foto, potete inviare un'email, meglio se una PEC, all'ente che ha accertato l'infrazione. Dovreste trovare l'indirizzo sulla sanzione. In alternativa, dovete andare di persona al luogo indicato nel verbale e richiedere di vedere la foto, operazione che in genere richiede la compilazione di un modulo. 

In alcuni casi, i Comuni offrono soluzioni per venire incontro a queste necessità. Per esempio, il Comune di Milano permette di vedere le foto delle infrazioni, tra cui gli autovelox (ma solo quelli fissi) a questo indirizzo, a cui si accedere tramite SPID o CIE.

Come contestare la multa dell'autovelox

Perché un autovelox possa essere utilizzato per dimostrare un'infrazione, deve essere omologato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, deve essere tarato almeno una volta l'anno, deve essere segnalato in maniera adeguata mediante cartelli stradali o segnali luminosi a una distanza non superiore ai 4 km, e deve indicare il limite di velocità.

Come abbiamo detto, è un vostro diritto vedere la foto scattata dall'autovelox, ma attenzione. Se volete rivolgervi al Giudice di Pace per contestare l'infrazione, avete solo 30 giorni dalla notifica, il ricorso costa 43 euro e se doveste perdere avrete solo la conferma della multa. 

In alternativa, potete rivolgervi al prefetto competente nel luogo dell'infrazione sono 60 giorni. In questo caso il ricorso è gratuito ma se perdete la multa raddoppia. 

In generale è molto difficile dimostrare irregolarità negli autovelox, ma non sono rari i casi in cui le associazioni dei consumatori sono intervenute per irregolarità, quindi non è un'eventualità impossibile.

Come abbiamo però indicato nei capitoli precedenti, c'è una scappatoia "sicura": la notifica. Se la multa non vi viene notificata entro 90 giorni dall'infrazione, potete ricorrere al prefetto e avrete la legge dalla vostra parte.  

Come attivare gli autovelox su Google Maps

Se volete sapere come attivare gli autovelox su Google Maps, sappiate che il popolare navigatore di Google vi mostrerà la presenza di questi dispositivi nel percorso da voi impostato.

Tutto quello che dovete fare è impostare un tragitto inserendo una destinazione e toccando Indicazioni per individuare un itinerario. Adesso lungo il percorso potrete vedere le postazioni autovelox, fissi o mobili, e potrete individuarli perché sono identificati da una un'icona a forma di vignetta con una telecamera all'interno.

Le postazioni fisse sono indicate in arancione, mentre quelle mobili sono blu, e se le toccate vi verrà mostrata la data e l'orario di aggiornamento (in caso siano state segnalate dagli utenti). 

In alternativa, potete segnalarli anche voi avviando una navigazione e toccando l'icona a forma di vignetta con dentro un "+" sulla destra e poi Autovelox.

Come funziona un Autovelox

Domande e risposte

Gli autovelox sono in grado di rilevare un'infrazione anche fino a 1.200 metri di distanza, per quelli più moderni. 
L'autovelox a fotocellule laser si attiva quando la parte anteriore del veicolo attraversa il primo fascio laser, per poi far partire un timer. Quando l'auto attraversa il secondo fascio laser, blocca il timer e rileva la velocità.

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